Inquinamento dell’aria e malattie cardiovascolari, nel documento dell'Alleanza italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari strategie per ridurre rischi
Sebbene il nostro Paese non figuri tra quelli con i maggiori livelli di eventi cardiovascolari legati all’inquinamento dell’aria, secondo l’indagine del Global Burden of Diseases che ha stimato a livello globale circa 9 milioni di morti attribuibili agli effetti della “air pollution” di cui circa il 60% riconducibili a cause di morte cardiovascolare (circa 32% cardiopatia ischemica e 28% ictus)
10 FEB - Analizzare gli aspetti principali delle relazioni tra inquinamento dell’aria e malattie cardiovascolari alla luce delle più recenti acquisizioni sui principali meccanismi che collegano l’
air pollution al danno cardiovascolare, fornendo al contempo suggerimenti per mitigare il rischio cardiovascolare e ridurre i correlati eventi patologici nonché informazioni per accrescere la consapevolezza di cittadini, operatori sanitari e decisori politici sulla tematica. E' l'obiettivo del
documento dal titolo “Inquinamento dell’aria e malattie cardiovascolari”, elaborato dall’Alleanza italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari, patto volontario sottoscritto tra Ministero della Salute, Società scientifiche, Associazioni dei pazienti e altri Enti operanti nel settore per la prevenzione e il contrasto delle patologie cardio e cerebrovascolari.
L’inquinamento dell’aria costituisce, infatti, un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari molto importante, ma che finora non è stato sufficientemente preso in considerazione sia nelle principali linee guida internazionali sulla prevenzione cardiovascolare, sia nei programmi sviluppati al fine di ridurre le malattie cardiovascolari e le loro pesanti conseguenze sulla salute pubblica e sui Servizi Sanitari. Sebbene il nostro Paese non figuri tra quelli con i maggiori livelli di eventi cardiovascolari legati all’inquinamento dell’aria, secondo l’indagine del Global Burden of Diseases che ha stimato a livello globale circa 9 milioni di morti attribuibili agli effetti della “air pollution” di cui circa il 60% riconducibili a cause di morte cardiovascolare (circa 32% cardiopatia ischemica e 28% ictus), è necessario affrontare il problema, anche in considerazione delle stime crescenti di inquinamento riportate soprattutto in alcune aree geografiche e alle modificazioni climatiche che possono rappresentare un fattore determinante dell’accumulo di sostanze inquinanti nell’ambiente.