Payback farmaceutica 2013-2015. Tar obbliga aziende a pagare quota accantonata nei bilanci
03 AGO - Arriva per le aziende farmaceutiche che hanno ottenuto la sospensiva del pagamento del payback 2013-2015 comunicato dall’Aifa l’“obbligo” di versare “le somme già iscritte nel proprio bilancio per le causali indicate nella contestata deliberazione dell’Aifa”. Dopo avere disposto con una serie di decreti monocratici la provvisoria sospensione dei pagamenti delle somme richieste dall'Aifa entro il 25 luglio 2016, infatti, il presidente della Sezione Terza Quater del Tar,
Giuseppe Sapone, ha rivisto la sua posizione e accolto, con una serie di decreti cautelari (circa 100), la richiesta dell'Aifa di modificare i precedenti decreti di sospensione.
Per Sapone, si legge nel decreto pronunciato ieri e pubblicato oggi dal Tar, “sussistono le ragioni – sotto l’aspetto di un equo bilanciamento dei contrapposti interessi – per disporre la modifica" dei decreti e "conseguentemente può essere disposta la sospensione della gravata determinazione dell’Aifa limitatamente alla parte in cui impone alla ricorrente il versamento di somme maggiori rispetto a quelle da quest’ultima iscritte e accantonate nel proprio bilancio per le causali indicate nella contestata deliberazione”. Con “conseguente obbligo” in capo a ciascuna azienda che aveva precedentemente ottenuto la sospensiva “di versare entro 5 gg. dalla comunicazione a mezzo pec” del decreto emesso ieri “le somme già iscritte nel proprio bilancio per le causali indicate nella contestata deliberazione dell’Aifa”.
Nel decreto si ricorda che “resta ferma la fissazione della camera di consiglio del 14 settembre 2016 per la decisione della domanda cautelare”.