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Denti curati, cervello in salute
Uno studio giapponese ha messo in evidenza una correlazione tra salute orale e cerebrale. A lievi patologie odontoiatriche corrisponderebbe un anno di invecchiamento cerebrale; in presenza di patologie più gravi l’invecchiamento si allungherebbe di tre mesi.
07 LUG - Prendersi cura dei propri denti assicura una migliore salute del cervello. A mostrarlo, su Neurology, è una ricerca secondo la quale le malattie gengivali e la perdita dei denti sono collegate al restringimento del volume cerebrale a livello dell’ippocampo. Tuttavia lo studio, coordinato da Satoshi Yamaguchi, della Tohoku University di Sendai, in Giappone, evidenzia solo un’associazione e non un nesso di causalità tra le due condizioni.

Lo studio
Lo studio ha preso in considerazione 172 persone con un’età media di 67 anni che non avevano problemi di memoria. I partecipanti sono stati sottoposti a esami odontoiatrici e test di memoria prima dell’inizio dello studio, oltre che a esami di imaging per analizzare il volume dell’ippocampo, all’inizio della ricerca e a quattro anni di distanza.

I ricercatori hanno scoperto, così, che il numero di denti e la quantità di malattie gengivali erano collegati a cambiamenti nella parte sinistra dell’ippocampo. In particolare, tra le persone con malattie gengivali lievi, l’aumento del tasso di riduzione del cervello dovuto a un dente in meno equivaleva a quasi un anno di invecchiamento cerebrale. Per le persone con gravi malattie gengivali, invece, l’aumento del restringimento cerebrale dovuto a un dente in meno equivaleva a 1,3 anni di invecchiamento cerebrale.

“La perdita dei denti e la malattia gengivale sono molto comuni, quindi è importante valutare un possibile legame con la demenza”, sottolinea Yamaguchi, “Questi risultati suggeriscono che una grave malattia gengivale è associata ad atrofia cerebrale e il controllo della progressione di questa patologia con visite regolari dal dentista è fondamentale”.

Fonte: Neurology 2023
07 luglio 2023
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