Il boom di infezioni respiratorie e 'polmoniti misteriose' nei bambini in Cina “mi desta una certa attenzione. Non voglio usare la parola paura”, però “dobbiamo certamente incrociare le dita, sperando che questa volta l'Organizzazione mondiale della sanità imponga trasparenza”. Lo dichiara all'Adnkronos Salute Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano.
“Ancora una volta - sottolinea - il pericolo arriva dalla Cina. D'altra parte non ci meravigliamo, visto che, malgrado la terribile pandemia che si è diffusa grazie ai ritardi con cui" le autorità cinesi "hanno comunicato la situazione sanitaria” del Paese all'inizio della pandemia di Covid, in Cina si assiste ancora a un "continuo perdurare di abitudini che ignorano assolutamente le regole dell'igiene”. Ricordando “per esempio la costruzione di due enormi grattacieli con allevamento forzato di migliaia, se non milioni, di maiali”, sul rischio di nuove minacce epidemiche dal gigante asiatico Gismondo afferma: “C'è da aspettarselo”.
“L'altro problema è che dalla Cina non mi aspetto trasparenza”, aggiunge la microbiologa, confessandosi “non così fiduciosa” nelle capacità dell'Oms di imporsi, benché l'agenzia ginevrina abbia già chiesto al Paese informazioni dettagliate sui contagi in corso. “Fortunatamente - evidenzia comunque Gismondo - da quello che al momento si sa”, nonché “in base all'incremento generale della circolazione di infezioni respiratorie che stiamo avendo anche in Italia, sembrano tutte modeste e certamente non gravi come invece si era presentato immediatamente il Covid”. Ciò detto, chiosa l'esperta, “incrociamo le dita”.