“Con 3 o 4 miliardi in più potremmo risolvere i problemi. Di questi, circa 1,5 miliardi servirebbero per il personale, che deve essere pagato meglio, come dico da tempo. Abbiamo iniziato con i lavoratori dei pronto soccorso ma non basta. Ci accusano di non mettere abbastanza soldi per la sanità ma non ci dimentichiamo che il mancato pagamento dei conti del Covid alle Regioni lo abbiamo ereditato dal governo precedente. E le amministrazioni locali lo sanno. Comunque, i soldi da soli non bastano”. Così il Ministro della Salute, Orazio Schillaci in un’intervista a Repubblica fa il punto di quante risorse sarebbero necessarie per il comparto e affila le armi in vista della manovra dove dovrà lottare per portare a casa il risultato.
Ma il Ministro ha ribadito anche la necessità di riforme: “Il Covid ci ha fatto capire ancora meglio quello che serve. Bisogna intanto usare i fondi del Pnrr. Se è vero che gli ospedali funzionano, la pandemia ci ha dimostrato che manca l’assistenza territoriale. A questa è dedicato un capitolo importante del Pnrr, che prevede dei fondi proprio per rafforzare questo servizio. La settimana scorsa ho avuto una proficua riunione con i presidenti delle Regioni: tutti hanno detto di voler collaborare per una medicina territoriale più forte. Con quella daremo finalmente una risposta ai cittadini, ad esempio evitando loro di finire in ospedale quando non ne hanno bisogno”.
E proprio sul territorio Schillaci ha però glissato sulla dipendenza dei medici di famiglia: “Al di là dell’inquadramento di questi professionisti, vogliamo che operino, con soddisfazione, per aiutare la sanità territoriale. Li incontreremo proprio la prossima settimana per discutere del loro ruolo futuro, anche nelle Case di comunità, che vengono create dallo stesso Pnrr”.
Altra battaglia per il Ministro è quella contro gli sprechi: “Uno di questi, sempre sottolineato anche dalle Regioni l’altro giorno, deriva dall’inappropriatezza. Cioè, dalla richiesta di prestazioni inutili. Si tratta di un problema connesso anche alla medicina difensiva, cioè alle prescrizioni di medici che hanno paura di commettere errori”.
Infine Schillaci ha respinto le accuse di voler privatizzare il Ssn: “Nessuno è per il privato e contro il pubblico, nessuno vuole privatizzare. Non ho mai detto di volerlo fare io e nemmeno altri esponenti dell’esecutivo. Vorremmo anzi che il servizio sanitario nazionale fosse migliore. Ma attenzione, la sanità ha problemi da tempo, da 20 anni come hanno segnalato anche alcuni operatori dopo la manifestazione di sabato, non da quando siamo arrivati noi. In più ci si è messo il Covid, dopo il quale gli operatori si aspettavano maggiori attenzioni”.