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Giornata nazionale della salute della donna. Schillaci: “Loro tutela parte integrante universalità Ssn”
Il Ministero sta valutando di estendere gli screening anche per il cancro al polmone, patologia in aumento tra le donne italiane (una stima del +3,6% nel 2022). L’annuncio in occasione dell’evento “La Salute della donna: garantire equità e appropriatezza delle cure” organizzato oggi in occasione dell’ottava edizione della Giornata nazionale che si celebra il 22 aprile. Schillaci: "L’obiettivo è arrivare a garantire a ogni donna un idoneo percorso per accedere con facilità a prevenzione, cura e riabilitazione più adeguati e completi".
21 APR -

“La tutela della salute delle donne è parte integrante dell’universalità del servizio sanitario nazionale e dobbiamo averne cura perché il loro benessere è alla base del pieno sviluppo della nostra società. L’Italia è una delle Nazioni più longeve al mondo e le donne vivono più a lungo degli uomini. Di qui l’importanza della promozione e della tutela della salute della donna attraverso tutte le età, fin dalla tutela del nascituro, e in tutti i contesti, da quello scolastico a quello lavorativo”.

Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, aprendo i lavori dell’evento al Ministero “La Salute della donna: garantire equità e appropriatezza delle cure” incentrato sulla medicina di genere, la prevenzione oncologica, la ricerca, la gestione dei rischi psicosociali per le lavoratrici. Evento organizzato in occasione della Giornata nazionale della salute della donna istituita e promossa su iniziativa del ministero della Salute e della Fondazione Atena Onlus, che si celebra in Italia 22 aprile e giunta quest’anno all’ottava edizione .

Sviluppo medicina di genere è una delle priorità delle attività del Ministero. “L’attenzione alla salute della donna è ormai da tempo strategia politica e dibattito centrale di tutte le Conferenze internazionali”, ha sottolineato il ministro, rimarcando che lo “sviluppo della medicina di genere è una delle priorità delle attività del Ministero per garantire equità e appropriatezza della cura. Riconoscere le specificità della donna non solo biologiche ma anche relative alla dimensione sociale e culturale è essenziale, infatti, per delineare programmi ed azioni, organizzare l’offerta dei servizi, indirizzare la ricerca e analizzare i dati statistici”.

E la specificità di genere, ha ricordato Schillaci, trova attenzione anche all’interno del Piano nazionale di prevenzione così come nel Programma Nazionale Equità e Salute, rivolto alle Regioni del Sud e alle isole, che prevede investimenti anche per creare percorsi clinico assistenziali orientati alla salute di genere, che interessino, in particolare, i Consultori Familiari, punti di primo accesso sanitario sui territori. “L’obiettivo – ha detto – è arrivare a garantire a ogni donna un idoneo percorso per accedere con facilità a prevenzione, cura e riabilitazione più adeguati e completi, garantendo una migliore qualità dell’appropriatezza terapeutica e rafforzando ulteriormente la centralità del paziente e la personalizzazione delle terapie”.

Schillaci ha quindi puntato i riflettori sulla prevenzione, intesa come sani e corretti stili di vita e la prevenzione oncologica, attraverso l’adesione ai programmi di screening: “Sono determinanti per migliorare lo stato di salute ed evitare malati in futuro”.
“Durante la pandemia – ha aggiunto il Ministro – abbiamo assistito a un calo significativo degli screening oncologici e siamo impegnati per recuperare i ritardi accumulati attraverso campagne di sensibilizzazione e di informazione. Il Ssn offre tre programmi di screening gratuiti. Due di questi sono tipicamente femminili, seno e collo dell’utero; il terzo screening è per il tumore del colon-retto, una malattia divenuta tra le principali neoplasie nelle donne”.

Screening anche per il cancro al polmone. E ora ha annunciato Schillaci: “Stiamo valutando di estendere gli screening anche per il cancro al polmone, patologia in aumento tra le donne italiane (con una stima del +3,6% nel 2022). Ma la nostra attenzione – ha aggiunto – è a tutte le principali patologie con l’obiettivo di arrivare a garantire a ogni donna un idoneo percorso per accedere con facilità a prevenzione, cura e riabilitazione più adeguati e completi, assicurando una migliore qualità dell’appropriatezza terapeutica e rafforzando ulteriormente la centralità della persona e la personalizzazione delle terapie”.

Schillaci ha infine ricordato che la promozione della salute delle donne è una “responsabilità interistituzionale e va cercato sempre il supporto del Terzo settore: “La donna riveste un ruolo rilevante nella famiglia e nella società e per questo abbiamo voluto dedicare una sessione di oggi alla tutela della salute delle lavoratrici in ogni contesto sociale e produttivo. Incluso lo smart working che ha rivoluzionato, specialmente negli ultimi anni, la vita di molte donne. Lavorare da casa, spesso in spazi piccoli dove ai doveri lavorativi si sommano quelli familiari, aumenta il livello di stress e richiede interventi di tutela della salute a garanzia del benessere psicofisico. Così come è importante assicurare la piena tutela delle lavoratrici madri, per le quali occorre tenere contro, con attenzione, degli specifici rischi sia per loro che per il nascituro”.

E.M.

21 aprile 2023
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