24 NOV - “Il rispetto della direttiva europea del 2003 sull’orario di lavoro, che entra in vigore domani, rischia di pregiudicare il funzionamento delle nostre strutture sanitarie o, addirittura, di paralizzarle. I dati sulla pianta organica parlano di un 'buco' sul personale di almeno 3 mila medici e 20 mila infermieri: di fronte a questa gravissima situazione forse il governo si sta svegliando, al fotofinish. A quanto pare i ministri della Salute e della Funzione Pubblica starebbero cercando di mettere una toppa, buttando giù in tutta fretta una norma che aggiri il blocco del turnover. Le coperture necessarie per l'operazione, tra l'altro, sarebbero tutte da verificare. Qualunque sia la soluzione, che auspichiamo giunga immediatamente, sta di fatto che di programmazione non c’è traccia e ci ritroviamo con le solite politiche emergenziali”. È quanto affermano in una nota i deputati M5S in commissione Affari Sociali.
“E’ inaccettabile la gestione sciatta di questa situazione, soprattutto perché era nota da tempo: un caso esemplare dello scarso livello di attenzione che l’esecutivo ha nei confronti della salute pubblica. Prima dell’estate, tra l’altro, è stata approvata dalla Camera all’unanimità una nostra mozione che prevedeva lo sblocco del turnover in sanità. Perché il governo non si è subito attivato e ha lasciato che la situazione giungesse sull’orlo del burrone? ”.