"La bozza del nuovo Piano pandemico è molto articolata e, come nel piano precedente, ma con alcuni importanti elementi di novità, si fa riferimento a misure suggerite da Oms ed altri organismi internazionali, ponendo l'accento sia sui vaccini che sugli interventi terapeutici. In particolare, viene data la dovuta enfasi all'opportunità di calibrare gli interventi restrittivi sulla base della pericolosità della dinamica pandemica, e di trovare un giusto equilibrio fra i diritti dell'individuo e la tutela delle comunità". Commenta così all'Adnkronos Salute l'epidemiologo Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute dal maggio 2020 al maggio 2023, il documento inviato alle Regioni.
Di fatto, ricorda, "l'impatto clinico degli agenti virali che l'Oms ritiene a potenziale pandemico può essere diverso e non sempre richiedere l'adozione di misure estreme". Quanto agli strumenti legislativi da utilizzare in caso di evento pandemico, "è giusto che la decisione spetti alla politica - precisa Rezza - che deve decidere tenendo conto delle indicazioni dei tecnici relative alla gravità della situazione e alle misure da adottare, ma anche della sensibilità dei cittadini e delle conseguenze socio-economiche delle misure implementate".
Il piano, infine, "prevede lo stanziamento di risorse finanziarie, per cui sarà compito dello Stato centrale e delle Regioni renderlo materia viva - conclude l'esperto - per trovarci preparati di fronte a una eventuale nuova emergenza".