Governo e Parlamento
Anaao: “Nodo liste attesa non risolto, mobilitazione? Va allargata”
24 LUG - “L'obiettivo che aveva questo decreto non verrà raggiunto, la montagna ha partorito un topolino. Era un decreto partito con delle intenzioni megagalattiche, è stato svuotato di contenuti economici, svuotato di contenuti innovativi, tranne la defiscalizzazione delle prestazioni aggiuntive che è un messaggio positivo. Il problema è che è un decreto che, per risolvere il problema delle liste d'attesa, punta sul lavoro straordinario dei dirigenti medici e sanitari che già oggi lavorano più di 60 ore settimanali, al limite della legge europea sui riposi, e che per oltre il 67% del personale sono già in sindrome di burnout. Quindi, nonostante le buone intenzioni, è un decreto che a nostro avviso oggettivamente non risolverà il problema delle liste d'attesa”. Ne è convinto Pierino Di Silverio, segretario nazionale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, che non cambia la sua posizione dopo l'approvazione alla Camera della conversione in legge del decreto sulle liste d'attesa, spiega all'Adnkronos Salute.
Le proteste di piazza prospettate? “Assolutamente la mobilitazione continua - assicura Di Silverio - e io mi auguro che si allarghi sempre di più, perché è una condizione ormai insostenibile per il sistema sanitario. E l'autonoma differenziata metterà la pietra tombale su quello che vuol dire professionisti del sistema pubblico. Cosa direi al ministro? Di tornare ad ascoltare le parti sociali, perché senza confronto non si possono ottenere risultati utili. Noi francamente siamo stanchi di non essere coinvolti, come è avvenuto per questo decreto in ciò che ci riguarda, stiamo subendo una legge dopo l'altra senza possibilità neanche di dialogare o di confrontarci. In più abbiamo un rinnovo contrattuale di un contratto che è di nuovo in scadenza - il contratto che dovremmo ancora andare a discutere scadrà infatti nel 2024 - e i soldi stanziati rappresentano un aumento del 5,78%, il che vuol dire 180 euro lordi al mese. Francamente - incalza Di Silverio - andare a discutere un contratto con questi aumenti ridicoli, non avere risorse extracontrattuali per rendere appetibile la professione, subire decreti che puntano sul lavoro straordinario, non avere notizie della legge sulla responsabilità professionale continuando ad essere soggetti ad aggressioni, ci porta a una mobilitazione di massa che noi ci auguriamo, come stiamo vedendo, si allarghi sempre di più, perché questa è una condizione della quale si lamentano non solo i dirigenti medici e sanitari, ma un po' tutti i professionisti”.
Tornando al decreto, “sotto il profilo organizzativo ci sono elementi positivi quali la regionalizzazione del Cup, ma lì avremo poi problemi di attuazione perché più del 54% delle Regioni italiane hanno problemi di tipo telematico e di tipo tecnologico”. Per questo e altri motivi, “in sostanza il decreto non contribuirà per come voleva a risolvere in urgenza il nodo liste d'attesa - è la visione del segretario nazionale di Anaao Assomed - Non ci sono soldi, perché il Mef ha bocciato tutto ciò che c'era” sul fronte “economico. Un decreto fatto in urgenza che non ha risvolti economici, che in parte riprende normative già esistenti e in parte punta sul lavoro straordinario di chi già oggi sta lavorando eccessivamente, è normale che non produca effetti. Noi avevamo consigliato invece di mettere quei pochi soldi per premiare il lavoro ordinario dei dirigenti medici. E per esempio di liberalizzare le reti formative dei medici in formazione perché - conclude - noi abbiamo 50mila specializzandi, unico caso al mondo, che sono in questo momento parcheggiati e ingabbiati nell'ambito delle università e non hanno possibilità di formarsi negli ospedali. Sarebbero stati utili forse, no?”.
24 luglio 2024
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