“L’ultima idea del governo per ridurre le liste d’attesa sarebbe quella di portare una stretta sulle prescrizioni non necessarie dei medici, riducendole del 20%. In pratica, non si interviene sulla carenza del personale sanitario, sulle sue condizioni lavorative o sulla disponibilità di strutture per i pazienti. Si impone ai medici di fare meno ricette. Tocca ricordare al governo che esiste già il PNGLA, il Piano Nazionale di Governo delle Liste d’attesa, che è sistemico e prevede alcune possibili soluzioni. Nessuno, però, lo applica e si continua a perseverare negli errori. Si preferisce, al contrario, continuare a spostare risorse dal pubblico al privato, acquistando le prestazioni sia in intramoenia – invece di regolamentarla meglio come prevedeva proprio il PNGLA –, sia dal privato accreditato. L’esecutivo non riesce a nascondere le sue sciagurate intenzioni di privatizzazione del SSN e le sue soluzioni sono paragonabili all’applicazione di un cerotto a un malato grave. In questo caso, il malato grave è il nostro Servizio sanitario nazionale e quello di cui ha bisogno è una terapia d’urto fatta di ingenti investimenti, dello sblocco del tetto alla spesa per il personale, della messa a terra dei fondi del PNRR per le nuove strutture. Questa è l’unica ricetta possibile, non le misure patchwork del governo”. Lo scrive in una nota Andrea Quartini, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali alla Camera e Coordinatore del Comitato Politico Salute e Inclusione Sociale del M5S.