"Spero che, anche alla luce del documento della Corte dei conti, il Governo riconsideri quanto scritto nel decreto con il taglio di 1,2 miliardi per gli ospedali. Solo in questo modo ci sarà l'impegno di tutte le Regioni a cercare una soluzione che però non può essere togliere 1,2 miliardi per le opere già in cantiere o con obbligazioni giuridicamente vincolate e che non possono essere finanziate con fondi esigibili come quelli dell'ex articolo 20, che in parte sono oggetto di accordi programma già firmati o che si stanno firmando". Lo ribadisce all'Adnkronos Salute Raffaele Donini, coordinatore della Commissione Salute della Conferenza della Regioni, tornando sul braccio di ferro con il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto e con il ministro della Salute Orazio Schillaci sulla rimodulazione prevista dal Dl Pnrr per le risorse del Piano nazionale complementare (Pnc), nello specifico sugli interventi di messa in sicurezza degli ospedali (ex art. 20). La Corte dei conti, nella memoria sul decreto Pnrr depositata in Commissione Bilancio alla Camera, ha evidenziato alcune criticità.
"E' curioso - rimarca Donini - che dopo mesi che le Regioni, all'unanimità, stanno cercando di individuare uno snellimento delle procedure burocratiche per velocizzare la spesa dei fondi, la risposta è di sottrarre quelle risorse. Perché al di là di questo sono risorse che, anche se non sono state spese, sono state localizzate". Secondo il coordinatore e assessore regionale alle Politiche per la salute dell'Emilia Romagna, "c'è la disponibilità sempre a dialogare con il Governo, ma se ci viene detto da un ministro che il Pnrr e il Pnc sono vasi comunicanti si dice una cosa non vera. Dopo di che se cominciamo a parlare di cose vere una soluzione la troviamo, anche perché quando arrivano le fatture cosa dobbiamo fare? Il decreto, se non corretto - avverte Donini - rischia di produrre contenziosi in tutto il Paese. Si riunirà a breve la Commissione nazionale Salute e immagino che sarà riproposta su questo tema la nostra linea".