"Mi hanno molto colpito i dati diffusi da FNOPI, la Federazione Nazionale ordini professioni infermieristiche, sulle aggressioni agli infermieri compiute nel 2023. Il 40,2 per cento degli intervistati ha denunciato, infatti, di essere stato vittima di un episodio di violenza e sono soprattutto le donne nei reparti a rischio come il pronto soccorso, ad aver subito delle aggressioni. Ma, più in generale, il fenomeno è in crescita tra tutto il personale sanitario incolpevole "front office" di un sistema sottofinanziato che fa sempre più fatica ad erogare prestazioni". Lo scrive sui social, Ilenia Malavasi, deputata del Pd della commissione Affari sociali
"Nel 2020 è stata approvata una legge in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell'esercizio delle loro funzioni -aggiunge la dem- che ha previsto tra le varie misure, l'istituzione della giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, istituita con decreto il 12 marzo di ogni anno, la costituzione di un osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, l'estensione dell'articolo 583-quater del codice penale anche alle lesioni gravi e gravissime contro gli operatori sanitari e la procedibilità d'ufficio se ci sono le aggravanti delle minacce, nonché all'articolo 7 la possibilità per le strutture sanitarie di prevedere nei propri piani per la sicurezza misure volte a stipulare protocolli operativi con le forze di polizia per garantire un tempestivo intervento in caso di aggressioni.
Purtroppo queste misure, seppure importanti, ribadisce Malavasi, non si sono rivelate sufficienti a contrastare questo insopportabile fenomeno. Servono interventi strutturali: i tre miliardi in più sul FSN dell’ultima legge di bilancio non bastano assolutamente. Chiediamo più risorse per reclutare nuovo personale in modo da avere più tempo per la cura dei pazienti e meno attese nei pronto soccorso e nei reparti, per potenziare i servizi di psichiatria, per assumere personale di sicurezza nei reparti a rischio, per rafforzare la sanità sul territorio. Il personale sanitario che si prende letteralmente cura dei cittadini non può essere lasciato solo ad operare in un clima di costante paura". Così conclude la deputata dem della commissione affari sociali.