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Dal programma nazionale Hta dispositivi medici alla rete nazionale Talassemie e emoglobinopatie. Ecco i provvedimenti alla Stato Regioni
Numerosi i Decreti in materia sanitaria iscritti all’ordine del giorno della seduta della Conferenza del 10 maggio. Tra i molti anche le modalità di riparto delle risorse per la Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza dei Ssr e il Piano nazionale d’azione per il radon.
09 MAG -

Piatto ricco per la sanità nella seduta della Conferenza Stato Regioni di domani 10 maggio.

A caccia d’intesa il Programma nazionale Hta dei dispositivi medici 2023-2025, predisposto dall’Agenas. Come anticipato ad aprile, l’obiettivo è offrire un supporto alle Regioni per rafforzare e implementare la governance sui processi di adozione e utilizzo delle tecnologie nei rispettivi Ssr e avviare quindi un programma continuo di formazione per favorire la conoscenza e l’utilizzo dell’HTA o di logiche HTA, da parte di tutti i professionisti sanitari e personale amministrativo di istituzioni centrali, Regioni, Aziende sanitarie e Centrali di acquisto.

Iscritto all’Odg il Parere sullo Schema di decreto del Ministro della Salute sulla tanto attesa e dibattuta, istituzione della Rete Nazionale delle Talassemie e delle emoglobinopatie. Il provvedimento stabilisce che la rete sarà articolata secondo due tipologie di nodi: la prima costituita dai Centri di riferimento, selezionati per maggiore competenza ed esperienza, disponibilità diagnostiche e terapeutiche, che assumono il ruolo di Centri Hub e di coordinamento delle reti regionali; la seconda è costituita da strutture che operano sia in ambito territoriale che ospedaliero (Spoke) con il compito di collaborare con i Centri di riferimento nella presa in carico e nella gestione diagnostico terapeutica della persona con talassemia ed emoglobinopatia.

Il Decreto prevede inoltre l'istituzione di un tavolo di lavoro permanente presso il ministero della Salute che avrà il compito di aggiornare la mappatura i Centri di riferimento e provvedere al monitoraggio delle attività e della qualità e appropriatezza dell‘assistenza erogata

Sarà poi esaminata l’Intesa sullo schema di Decreto di integrazione al provvedimento del ministero della Salute di concerto con il Mef del 12 agosto 2021, sulle modalità di riparto delle risorse (articolo 1 comma 463 della legge n. 160/2019 ) per la Rete nazionale dei registri dei tumori e dei sistemi di sorveglianza dei sistemi sanitari regionali. Sul piatto 1 milione di euro annui a decorrere dal 2020. Le risorse sono ripartite tra le Regioni tenendo conto: della natura innovativa dell’intervento tecnologico e informatico che le stesse sono tenute a predisporre per la realizzazione e l'implementazione dei registri tumori regionali e di sistemi di sorveglianza dei rispettivi Ssr; della numerosità della popolazione residente, e quindi della potenziale incidenza e prevalenza dei tumori, delle malattie tumore correlate e di quelle infettive.

Entro 90 giorni dalla pubblicazione del Decreto in GU, le Regioni dovranno trasmettere al ministero della Salute un progetto operativo con il quale illustrano le modalità di realizzazione del Registro tumori regionale, che andrà ad alimentare quello nazionale, redatto secondo le indicazioni contenute in un allegato ad hoc al provvedimento. I progetti operativi saranno poi valutati per verificarne la conformità con i criteri dettati dalla legge, e in caso di valutazione favorevole verrà erogato l’80% dei finanziamenti previsti. Entro il 31 marzo di ogni anno le regioni dovranno trasmettere una relazione finale riepilogativa delle attività svolte e dei risultati raggiunti negli anni precedente e se la valutazione sarà positiva potranno accedere alla restante quota del 20% del finanziamento.

Altro punto all’Odg l’Accordo ai sensi degli articoli 2 comma b) e 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997 n. 281, tra il Governo, le Regioni e le Pa sulla proposta di obiettivi e criteri per la ripartizione dei finanziamenti relativi ai sistemi trasfusionali (decreti legislativi n. b207/2007 e n. 208/2007 - anno 2023),

Sul tavolo della Stato Regioni infine lo schema di Dpcm sull’adozione del Piano nazionale d’azione per il radon, gas nobile radioattivo naturale classificato, dall’Oms nel Gruppo 1 delle sostanze cancerogene per le quali vi è la massima evidenza di cancerogenicità. Il Piano punta quindi ad affrontare i rischi a lungo termine dell’esposizione al radon nei luoghi di lavoro e nelle abitazioni, fornendo informazioni sulla strategia italiana da adottare.

09 maggio 2023
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