Coronavirus. Aifa su uso favipiravir
Aifa ha chiarito che il medicinale non è autorizzato né in Europa, né negli USA e che comunque, ad oggi, non esistono studi clinici pubblicati relativi all’efficacia e alla sicurezza del farmaco nel trattamento della malattia da Covid-19. La Commissione Tecnico-Scientifica, sulla base di preliminari e limitate evidenze di attività del medicinale nella malattia, è impegnata nella valutazione di un programma di sperimentazione clinica per valutare la sicurezza di questo trattamento
24 MAR - Si informa che l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha fornito, con una nota pubblicata sul proprio sito, alcune precisazioni sulle recenti informazioni circolate in merito all’utilizzo della specialità medicinale a base di favipiravir (nome commerciale Avigan) nel trattamento di COVID-19.
In primo luogo, l’AIFA ha chiarito che il medicinale non è autorizzato né in Europa, né negli USA e che comunque, ad oggi, non esistono studi clinici pubblicati relativi all’efficacia e alla sicurezza del farmaco nel trattamento della malattia da COVID-19.
Sono unicamente noti dati preliminari, disponibili attualmente solo come versione pre-proof (cioè non ancora sottoposti a revisione di esperti), di un piccolo studio non randomizzato, condotto in pazienti con COVID 19 non grave con non più di 7 giorni di insorgenza, in cui il medicinale favipiravir è stato confrontato all’antivirale lopinavir/ritonavir (anch’esso non autorizzato per il trattamento della malattia COVID-19), in aggiunta, in entrambi i casi, a interferone alfa-1b per via aersol.
L’AIFA ha, poi, sottolineato che mancano dati sulla reale efficacia nell’uso clinico e sulla evoluzione della malattia e che gli stessi autori hanno riportato come limitazioni dello studio che la relazione tra titolo virale e prognosi clinica non è stata ben chiarita e che, non trattandosi di uno studio clinico controllato, ci potrebbero essere inevitabili distorsioni di selezione nel reclutamento dei pazienti.
L’Agenzia, con una nota successiva, ha fornito ulteriori aggiornamenti, comunicando che la Commissione Tecnico-Scientifica (CTS), riunita nella seduta del 23 marzo u.s., sulla base di preliminari e limitate evidenze di attività del medicinale favipiravir nella malattia COVID-19, è impegnata nella valutazione di un programma di sperimentazione clinica per valutare efficacia e sicurezza di questo trattamento.