Covid. Il tempo trascorso dall’ultima dose è più importante del numero totale di dosi somministrate. L’analisi Ecdc
08 APR - Rispetto al rapporto precedente, in un nuovo rapporto l'Ecdc ha esteso il periodo di studio sull'efficacia dei vaccino contro il Covid di quattro mesi (fino a luglio 2023), includendo due paesi aggiuntivi. Il periodo di studio coperto nel presente rapporto va da aprile 2022 a luglio 2023.
Rispetto alla vaccinazione primaria completa, l'efficacia della
prima dose di richiamo contro l’ospedalizzazione dovuta a Covid è stata per lo più ≤50% tra aprile 2022 e luglio 2023 in tutte le fasce di età (con alcune stime puntuali >50%). Questa è diminuita 12 settimane dopo la somministrazione ed è scesa ancora più in basso dopo 24 settimane. Nella stima più recente, tra giugno e luglio 2023, il primo richiamo (per lo più somministrato > 24 settimane) ha mostrato una protezione aggiuntiva minima o nulla, con un'efficacia vaccinale compresa tra il 6% e il 27% tra i diversi gruppi di età. Le stime rispetto alla mortalità correlata a Covid erano simili, sebbene queste presentassero un’elevata
incertezza a causa di un basso numero di eventi, in particolare nei gruppi <65 anni.
Rispetto alla vaccinazione primaria completa, un
secondo richiamo ha ripristinato la protezione subito dopo la somministrazione nell’autunno del 2022 negli individui di età ≥ 65 anni, portando l'efficacia al 55–76% contro l’ospedalizzazione dovuta a Covid e al 63–85% contro il rischio di morte. Anche in questo caso l'efficacia è diminuita con il tempo, scendendo a ≤50% dopo 24 settimane. Nella stima più recente (giugno e luglio 2023), l’efficacia del secondo richiamo era compresa tra -36 e 31% contro l’ospedalizzazione e tra -12 e 29% contro il rischio di morte ≥24 settimane dopo la somministrazione.
Rispetto alla vaccinazione primaria completa, per il
terzo richiamo (somministrato da ottobre 2022 in poi negli ≥ 80 anni e da novembre 2022 in poi negli ≥ 65 anni) l'efficacia contro l’ospedalizzazione dovuta a Covid è stata del 72% subito dopo la somministrazione (<12 settimane) nei ≥ 80 anni, ma è diminuita rapidamente, essendo basso o nullo oltre le 12 settimane di somministrazione. L’efficacia inferiore potrebbe essere correlata alla percentuale più elevata di individui con comorbilità tra quelli con un terzo richiamo (essendo una popolazione che aveva precedentemente accettato un secondo richiamo nella primavera del 2022). Negli over 80, l’efficacia complessiva del vaccino contro la mortalità è stata inizialmente del 64% (<12 settimane dopo la somministrazione) e successivamente è diminuita rapidamente (per lo più <50% o anche con stime puntuali negative ≥12 settimane dopo la somministrazione con ampi intervalli di confidenza). L'efficacia era nulla per entrambi i risultati in tutte le fasce d’età nel periodo giugno-luglio 2023.
I risultati aggiornati presentati in questo rapporto suggeriscono che la vaccinazione con dosi di richiamo successive è stata importante per ripristinare la protezione individuale contro il ricovero ospedaliero per Covid nel contesto del declino dell'efficacia vaccinale. A luglio 2023, la maggior parte del beneficio relativo (ovvero l'effetto protettivo aggiuntivo di un richiamo vaccinale) è diminuito, in particolare negli individui di età ≥ 80 anni, mentre è stata ancora osservata una protezione relativa residua bassa nella fascia di età 65-79 anni per coloro che hanno ricevuto un primo o un secondo richiamo. Sebbene vi sia incertezza sui tempi e sull’entità del declino dell’immunità, a causa di una possibile sottostima dell’efficacia, questi risultati supportano chiaramente la politica di fornire periodicamente richiami aggiuntivi per mantenere la protezione, soprattutto ai soggetti di età ≥ 80 anni, poiché hanno un rischio maggiore di esiti gravi.
Durante l’autunno del 2022, l’efficacia della terza dose di richiamo (in Portogallo e Belgio, dove la seconda dose di richiamo era stata somministrata nella primavera del 2022) e della seconda dose di richiamo (nei restanti paesi partecipanti) era simile. Questo risultato suggerisce che il tempo trascorso dall’ultima dose è stato più importante del numero totale di dosi somministrate nel livello di protezione sia contro il ricovero in ospedale che contro la morte per Covid. Dal punto di vista dei metodi per valutare e monitorare l’efficacia del vaccino, una strategia focalizzata sull’efficacia dell’ultima dose “stagionale” indipendentemente dai richiami precedenti è probabilmente più appropriata per le analisi future.