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West Nile. Iss: 6 casi e 1 decesso da inizio maggio
Tre i casi manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Lombardia, 1 Emilia-Romagna), 2 casi identificati in donatori di sangue (1 Emilia-Romagna, 1 Piemonte), 1 caso di febbre (1 Lombardia). Il decesso è stato notificato in Lombardia. Nello stesso periodo nessun caso segnalato di Usutu virus. L’Iss ricorda che non esiste un vaccino e ricorda quali sono le azioni per proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente, dall’uso di repellenti alla rimozione dell’acqua stagnante in contenitori come i sottovasi.
28 LUG - Sei casi e 1 decesso per West Nile Virus (WNV) nell’uomo segnalati e confermati in Italia dall’inizio di maggio ad oggi. A fare il bilancio è l’Istituto superiore di Sanità (Iss), che spiega come, dei sei casi, “3 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (2 Lombardia, 1 Emilia-Romagna), 2 casi identificati in donatori di sangue (1 Emilia-Romagna, 1 Piemonte), 1 caso di febbre (1 Lombardia)”.

Il primo caso umano di infezione da WNV della stagione è stato segnalato dall’Emilia-Romagna nel mese di luglio nella provincia di Parma. Un decesso è stato notificato tra i casi confermati in Lombardia. Nello stesso periodo nessun caso di Usutu virus è stato segnalato. Salgono così a 27, spiega l’Iss, le Province con dimostrata circolazione di WNV appartenenti a 6 Regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Sicilia e Sardegna.

“Quest’anno la stagione di trasmissione di malattie trasmesse da insetti ha avuto un inizio precoce in Italia”, riferisce ancora l’Istituto. Dai bollettini pubblicati sul sito internet dell'Iss risulta, infatti, che il primo caso confermato di West Nile Virus nel 2022 era stato segnalato ad inizio giugno, mentre nel 2023 la circolazione del virus West Nile è stata infatti confermata dalla presenza del virus in pool di zanzare e in avifauna nel paese già nel mese di maggio 2023. Sono state di conseguenza attivate precocemente le misure di prevenzione su trasfusioni e trapianti nelle aree interessate. Recentemente anche l'Ecdc ha lanciato un alert sulle zanzare invasive e i conseguenti rischi per la salute.

L’Istituto richiama alle emergenze idro-geologiche per eventi climatici estremi verificati in diverse Regioni Italiane negli scorsi mesi. “Inondazioni, esondazioni ed alluvioni sono associate all’aumento del rischio di alcune malattie infettive, incluse le arbovirosi trasmesse da zanzare, come il virus West Nile, endemico in Italia, e i virus dengue e chikungunya, che hanno dato luogo a focolai sporadici nel nostro paese”, spiega infatti.

Attualmente non esiste un vaccino per la febbre West Nile, anche se sono allo studio. Per questo l’Iss sottolinea come, “per il momento, l’unico strumento preventivo contro la diffusione dell’infezione è soprattutto la riduzione dell’esposizione a punture di zanzare, durante il periodo favorevole alla trasmissione”.

Da qui alcuni consigli per proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente:
- usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe, quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto
- usando delle zanzariere alle finestre e soggiornando in ambienti climatizzati
- svuotando di frequente i contenitori con acqua stagnante (per esempio, secchi, vasi per fiori e sottovasi, catini, bidoni, ecc.) e coprendo quelli inamovibili
- cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali
- svuotando le piscinette per i bambini quando non sono usate.
28 luglio 2023
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