Nella quindicesima settimana del 2023 (dal 10 al 16 aprile) la curva dell’incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia è stabile rispetto alla settimana precedente con un livello pari a 4,6 casi per mille assistiti (4,7 nella settimana precedente).
I casi stimati, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 274.000, per un totale di circa 13.551.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.
Nella P.A. di Bolzano, P.A. di Trento, in Molise e Basilicata l’incidenza delle ILI è tornata al livello basale (da 3,16 in giù), mentre nel resto delle Regioni italiane si mantiene ad un livello di intensità media (da 9,37 in giù).
Nei bambini sotto i cinque anni, l’incidenza è pari a 13,2 casi per mille assistiti (14,7 nella settimana precedente). Nella fascia di età 5-14 anni è a 5,35 (era a 6,93), nella fascia 15-64 anni è a 4,52 (era a 4,30) e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni è a 2,48 (era a 2,33) casi per mille assistiti.
Il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto, oltre che dai virus influenzali, anche da altri virus respiratori tra i quali il virus respiratorio sinciziale, nei bambini molto piccoli, e il SARS-CoV-2.
Durante la settimana 15/2023 continua a diminuire la proporzione dei campioni risultati positivi per influenza (6%) rispetto alla settimana precedente (8%).
Nel complesso, dall’inizio della stagione, 6.212 campioni clinici sono risultati positivi al virus influenzale. Di questi, 4.997 sono risultati di tipo A (80,4%) e 1.215 di tipo B (19,6%).
Nell’ambito dei virus A, il sottotipo H3N2 è risultato predominante. Tutti i virus B finora caratterizzati sono risultati appartenere al lineaggio Victoria.