“Credo che il Ssn abbia bisogno di una profonda manutenzione dopo più di 40 anni dalla sua architettura originaria e dopo la pandemia e anche alla luce della grave carenza di personale generata da difetti di programmazione che ci trasciniamo da anni e che abbiamo ereditato. Dentro tutto questo ora c’è anche da capire come implementare il diverso modello di assistenza che si sposta sempre di più dall’ospedale verso la continuità assistenziale territoriale. Soprattutto abbiamo bisogno di umanizzare le cure e di far capire alla cittadinanza che alcune scelte sono fatte per garantire i loro diritti. E sono due i professionisti che ci aiuteranno in questo percorso di riforma: i medici di medicina generale e i farmacisti”.
È quanto ha affermato, durante la presentazione della ricerca Ipsos sul ruolo e la percezione dei farmacisti fra gli italiani, su iniziativa della Fofi, Francesco Zaffini, presidente della Commissione Affari sociali e Sanità del Senato che ha annunciato l’arrivo a stretto giro della nuova regolamentazione sui farmaci nell’Unione europea.
“Farmacisti e medici di famiglia restituiscono umanità e garantiscono quell’approccio diretto con i cittadini che abbiamo bisogno di rassicurare dopo l’esperienza della pandemia e le molte fakenews che sono circolate – ha aggiunto Zaffini – abbiamo bisogno di figure di cui il cittadino si fida e che raccontino loro il verso giusto delle cose. La farmacia è un pezzo di Stato che dobbiamo preservare. Il farmacista non è un commerciante e se qualcuno lo avesse pensato avrebbe dovuto cambiare parere, i farmacista è un professionista formato. Recuperando centralità di queste figure riusciremo ad avere il ‘be to be‘ di cui abbiamo bisogno. Il nostro contatto diretto e il sostegno ai farmacisti è quindi assicurato - ha concluso - e cco perché nel Ddl anziani abbiamo inserito la farmacia dei servizi, proprio per la sua capillarità e la capacità di fornire assistenza anche all’anziano magari fragile e pluripatologico”.