Per la prima volta a partire dall'inizio della pandemia di Covid, Stati Uniti e Europa cambiano la strategia di contrasto al virus. Mentre infatti l'Ema, come indicato anche dall'Oms, in vista della prossima campagna vaccinale autunnale ha deciso di puntare su vaccini aggiornati alla variante JN.1, la Fda statunitense ha chiesto ai produttori di aggiornare i nuovi vaccini alla variante KP.2, se possibile, anziché a quella JN.1.
Più nel dettaglio, il comitato consultivo sui vaccini della Fda si è riunito il 5 giugno scorso per discutere e formulare raccomandazioni sulla selezione della formula 2024-2025 per i vaccini anti Covid da utilizzare negli Stati Uniti a partire dall'autunno del 2024. Il comitato ha votato all'unanimità per raccomandare una composizione vaccinale monovalente del lignaggio JN.1. Dopo la votazione, il comitato ha discusso le considerazioni per la selezione di uno specifico ceppo Sars-CoV-2 del lignaggio JN.1 (ad esempio, JN.1 o KP.2) e ha espresso una forte preferenza per JN.1. Dunque, sulla base della totalità delle prove esaminate, il 6 giugno 2024, la Fda aveva inizialmente consigliato ai produttori dei vaccini anti Covid che, a partire dall'autunno 2024, quelli da dover utilizza sarebbero dovuti essere vaccini monovalenti JN.1.
In un secondo momento, il 13 giugno, sulla base dei dati più recenti disponibili, insieme al recente aumento dei casi di Covid in alcune aree del Paese, l'agenzia ha inoltre determinato che il lignaggio JN.1 preferito per i vaccini Covid (formula 2024-2025) sarebbe dovuto essere il ceppo KP.2, se fattibile. "Questa modifica è intesa a garantire che i vaccini contro il Covid (formula 2024-2025) corrispondano più da vicino ai ceppi circolanti di Sars-CoV-2", ha spiegato l'ente regolatorio statunitense. La Fda ha quindi comunicato questa modifica ai produttori dei vaccini contro il Covid anche alla luce del fatto che non si prevede che questo ulteriore aggiornamento alla variante KP.2 ritarderà la disponibilità dei vaccini per gli Stati Uniti.
Di contro, per Ema, la variante KP.2 è strettamente correlata alla variante JN.1, dalla quale differisce solo per 3 mutazioni nella proteina spike. Inoltre, i dati disponibili sugli animali sulla neutralizzazione incrociata non indicano un maggiore beneficio di un vaccino mirato a KP.2 rispetto alla variante JN.1. Non sono state identificate differenze significative nel livello di protezione raggiunto, specialmente per la protezione dal rischio di ospedalizzazione e morte. Ema ha inoltre rilevato che KP.2 potrebbe non essere più la variante dominante nelle prossime settimane e in autunno. I dati di sorveglianza indicano che KP.3 continua già oggi a diffondersi rapidamente.
La strategia di Ema consiste dunque nell'assicurarsi che i vaccini aggiornati siano prodotti e consegnati in modo tempestivo per il prossimo autunno e che siano in grado di mantenere un'adeguata protezione, riconoscendo che "non è possibile far corrispondere esattamente i vaccini ai ceppi che circoleranno in autunno".
Pertanto, considerando le prove disponibili, per Ema "non è attualmente giustificata alcuna modifica alla raccomandazione sulla composizione dei prossimi vaccini aggiornati". Una decisione questa sulla quale, almeno in parte, pesa il fatto di dover dipendere da altri Paesi per le forniture di vaccini e non avere aziende che possano garantire in maniera tempestiva produzione e distribuzione degli aggiornamenti, come gli Stati Uniti con Pfizer e Moderna.
Giovanni Rodriquez