Carenza farmaci, arriva la guida “Non si trova”. Vecchioni (Federfarma Verona): “Farmacia ultimo anello, gestiamo ansie e paure”
22 LUG - “Sono oltre 3.000 i farmaci inclusi nell’elenco dei “carenti” che possono generare situazioni a rischio per la salute dei pazienti. La farmacia è l’ultimo anello di una complessa filiera, quello a diretto e quotidiano contatto con il paziente ed è sempre la farmacia che si trova quindi a gestire le ansie e le paure di chi è alla legittima ricerca del farmaco prescritto per la cura della propria patologia, spesso grave”. A sottolinearlo è Federfarma Verona, in una nota che fa il punto sul fenomeno e illustra anche le soluzioni in campo per cercare di dare una risposta ai cittadini quando un farmaco non si trova in farmacia.
A questo scopo è nata anche “Non si trova”, la guida realizzata da Aifa e IPZS, in collaborazione con tutte le sigle della filiera, tra cui Federfarma, pubblicata in questi giorni e contenente le soluzioni possibili, da parte dei professionisti sanitari attivi sul territorio per un efficace supporto ai pazienti nel caso di medicinali “mancanti” per carenza o per indisponibilità. Consigliare la sostituzione del farmaco non disponibile con uno equivalente, ad esempio. Altre volte è possibile ricorrere alla galenica. Nella provincia di Verona è attivo anche il sistema “Cerca farmaco”, che mette in rete a questo scopo tutte le 259 farmacie della provincia scaligera aderenti a Federfarma nel tentativo di reperire il farmaco.
“Si tratta di un problema che affrontiamo insieme ai pazienti con estrema frequenza. Le soluzioni possibili, come riportano anche le indicazioni regionali, sono quelle di ricorrere ad un medicinale equivalente presente sul mercato, l’eventualità di eseguire la preparazione galenica nel laboratorio della farmacia, di quella specialità, laddove possibile, rivolgersi al proprio medico di medicina generale o allo specialista per valutare la prescrizione di un farmaco alternativo disponibile per la propria patologia oppure rivolgersi alle strutture sanitarie competenti per il territorio, come le Aziende Sanitarie e ospedaliere per richiedere l’importazione del farmaco mancante, reperendolo sul mercato estero – spiega in una nota
Elena Vecchioni, presidente Federfarma Verona -. L’importazione dall’estero viene praticata nei casi estremi in cui per un farmaco carente non risultino alternative terapeutiche valide sul mercato italiano, una situazione che riguarda circa 300 degli oltre 3.000 farmaci dell’elenco dei carenti. Purtroppo, nonostante le ricerche da parte delle farmacie anche attraverso lo strumento “Cerca farmaco”, esistono casi in cui il farmaco non viene reperito. Sono decenni che la battaglia su carenza e indisponibilità dei farmaci, spesso provocate dalla degenerazione del sistema, viene combattuta da Federfarma al fine di trovare soluzioni civili, definitive ed efficaci per i pazienti”.
Se il farmaco non è presente nell’elenco dei carenti di AIFA, il problema della sua irreperibilità in farmacia potrebbe essere legato ad una discontinuità locale nella distribuzione. In questo caso il farmacista segnala la mancanza alla Regione che a sua volta effettuerà le verifiche necessarie a valutare la disponibilità o meno del prodotto, provvedendo nel frattempo a ordinare il farmaco direttamente all’azienda che lo commercializza, attraverso le procedure di legge a tutela del paziente. Laddove le verifiche confermassero il sospetto di una carenza non comunicata, la Regione lo segnala ad AIFA, che provvederà a verificare ed eventualmente confermare lo stato di carenza e a sanzionare il titolare AIC, cioè chi ha ricevuto l’Autorizzazione all’immissione in commercio del prodotto.
“La carenza di un farmaco può avere carattere temporaneo o permanente e può essere determinata da irreperibilità del principio attivo, problemi legati alla produzione, scelta commerciale dell’azienda produttrice, ma anche dall’imprevisto aumento delle richieste o ad una emergenza sanitaria – spiega
Matteo Vanzan segretario Federfarma Verona -. Un farmaco è indisponibile quando la difficoltà di reperimento è dovuta a disfunzioni della filiera distributiva: le indisponibilità, al contrario delle carenze, generalmente non si manifestano in maniera uniforme sul territorio nazionale e sono dovute a distorsioni del mercato: seppur presente presso i depositi dell’azienda produttrice il farmaco non viene reso disponibile in farmacia, senza che questa abbia alcuna facoltà su un reperimento alternativo”.