Il sonno irregolare nella mezza età è un fattore predisponente al diabete di tipo 2. Chi si sveglia frequentemente durante la notte o varia troppo la frequenza del sonno presenta un rischio maggiore del 34% di sviluppare la patologia metabolica. L’evidenza emerge da uno studio – pubblicato da Diabete Care - che ha seguito oltre 84 mila individui per sette anni e mezzo.
19 LUG - Gli adulti over 50 con una durata irregolare del sonno corrono un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2 rispetto a coloro che godono di un sonno più costante. Tutto questo emerge da una ricerca condotta da un team del Brigham and Women’s Hospital (USA), coordinato da
Sina Kianersi.
Il gruppo ha analizzato i dati ottenuti da oltre 84.000 individui aderenti alla Biobank del Regno Unito, che hanno indossato un accelerometro – un dispositivo che monitora il movimento – per sette notti, allo scopo di studiare la possibile associazione tra sonno e diabete di tipo 2. I partecipanti, che all’avvio dello studio non soffrivano di diabete, avevano un’età media di 62 anni e il 57% era composto da donne. Lo studio li ha seguiti per circa 7,5 anni.
È emerso – escludendo un’ampia gamma di fattori di rischio – che una durata del sonno irregolare era associata a un rischio di diabete più elevato. Questa associazione era più pronunciata negli individui con un sonno irregolare più lungo e un punteggio di rischio poligenico più basso per il diabete. I dati hanno rivelato, inoltre, che rispetto ai partecipanti con ritmi di sonno regolari, quelli con sonno irregolare – la cui durata da un giorno all’altro variava in media di oltre 60 minuti – presentavano un rischio maggiore del 34% di sviluppare il diabete.
Il rischio è diminuito, ma persisteva, anche dopo aver tenuto conto dello stile di vita, delle comorbilità, della storia familiare di diabete e degli indicatori di obesità. “Il nostro studio ha identificato un fattore di stile di vita modificabile che può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2”, conclude Sina Kianersi.
Fonte: Diabetes Care 2024