Attività fisica aumenta la tolleranza al dolore cronico nel corso degli anni
Ancora un’evidenza a favore dell’attività fisica nel contenimento del dolore cronico. Arriva da un ampio studio norvegese che ha valutato 7.000 persone. L’attività fisica riduce la percezione del dolore cronico in base all’intensità con cui viene praticata.
05 APR - Le persone fisicamente attive nel tempo libero hanno una minore probabilità di soffrire di vari tipi di dolore cronico a distanza di 7-8 anni rispetto a chi ha uno stile di vita sedentario. È quanto emerge dallo studio condotto da un team norvegese della UiT The Arctic University of Norway e dell’University Hospital of North Norway (UNN), pubblicato da Pain. Lo studio ha preso in considerazione circa 7.000 adulti, reclutati attraverso il sondaggio Tromsø, che ha raccolto dati sulla salute e sullo stile di vita dei partecipanti nel corso di decenni.
Dopo aver raccolto queste informazioni, il team di ricercatori ha valutato in laboratorio la gestione del dolore da parte dei partecipanti. Il 60% ha riferito qualche forme di dolore cronico, mentre solo il 5% riportava dolore intenso in più parti del corpo.
“Abbiamo scoperto che le persone che erano attive nel tempo libero avevano una minore probabilità di riferire dolore cronico a distanza di 7-8 anni. Inoltre il passaggio da un’attività leggera a una moderata si associava a un rischio inferiore del 5% di riferire successivamente una forma di dolore cronico”, spiega
Anders Arnes, autore dello studio. Infine, per quanto riguarda il dolore cronico grave in varie parti del corpo, una maggiore attività fisica si associava a una riduzione del 16% del rischio di avvertire dolore.
Fonte: Pain 2024