Continua lievemente a scendere il numero di casi di sindromi similinfluenzali (ILI) in Italia. Nella nona settimana del 2024, l’incidenza è pari a 6,6 casi per mille assistito (7,0 nella settimana precedente, dato aggiornato rispetto a quello diffuso la scorsa settimana a seguito dei ritardi di notifica). Scende anche la proporzione dei campioni positivi ad influenza sul totale dei campioni analizzati (4,6% vs 6,8%). Nella nona settimana del 2024 i casi stimati di sindrome similinfluenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 386.000, per un totale di circa 12.266.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza. Lo affermano i bollettini della sorveglianza RespiVirNet pubblicati oggi.
Ecco i dati principali:
Sorveglianza epidemiologica
L’incidenza è in lieve diminuzione in tutte le fasce di età. Maggiormente colpiti i bambini sotto i cinque anni di età in cui si osserva un livello di incidenza di 19,8 casi per mille assistiti (21,0 nella settimana precedente).
Tutte le Regioni/PPAA, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale tranne la Basilicata e la PA di Trento che tornano al livello di base.
Sorveglianza virologica
Tra i virus influenzali, quelli di tipo A risultano largamente prevalenti (95%) rispetto ai virus di tipo B e appartengono per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09.
Tra i campioni risultati positivi il 20% è positivo per SARS-CoV-2, il 17% per RSV, il 37% per influenza A, il 9% per Rhinovirus mentre i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori.