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Distribuzione dei farmaci. Entro il 30 marzo lista prodotti trasferiti dalla diretta o per conto alla convenzionata. Gemmato: “Rivoluzione straordinaria nella sua semplicità”
Il punto sulle novità legislative introdotte con la legge di Bilancio oggi a Roma al ministero della Salute, con i rappresentanti delle istituzioni, delle farmacie e dei pazienti. Schillaci: “Rivedere il processo di distribuzione del farmaco permette, inoltre, di valorizzare il servizio cognitivo che il farmacista svolge nella promozione dell’aderenza terapeutica”
07 MAR -

Al via il processo di riforma del sistema distributivo di alcuni farmaci, con tutta probabilità quelli a oggi prescritti dai medici di medicina generale e che vanno a curare una serie di patologie croniche e cronico-degenerative (diabete, Bpco fra le altre) ad alto impatto epidemiologico, previsto dall'ultima legge di Bilancio, la seconda del governo Meloni. Come noto la normativa prevede che entro e non oltre il 30 marzo 2024 e, successivamente, con cadenza annuale l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) debba aggiornare il prontuario della continuità assistenziale ospedale-territorio (PHT) individuando l’elenco vincolante di medicinali che per le loro caratteristiche farmacologiche possono transitare dal regime di classificazione A-PHT, nonché l’elenco vincolante dei medicinali del PHT non coperti da brevetto che possono essere assegnati alla distribuzione in regime convenzionale attraverso le farmacie aperte al pubblico, e non più dalle farmacie ospedaliere. Oggi al ministero della Salute è stato fatto il punto su passaggi e tempi (stretti) necessari a procedere con questa novità, che mira ad “avvicinare il farmaco al cittadino e non viceversa, e dare centralità al medico di famiglia e alle farmacie, con una rivoluzione straordinaria nella sua semplicità”, ha spiegato il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato.

Oggi i farmaci a carico del Servizio Sanitario Nazionale possono essere distribuiti con tre modalità: acquistati e distribuiti direttamente dalle farmacie ospedaliere o da altre strutture sanitarie pubbliche (Distribuzione Diretta); acquistati dalle Aziende sanitarie e distribuiti attraverso le farmacie di comunità di farmaci (Distribuzione Per Conto); acquistati e distribuiti dalle farmacie di comunità (Distribuzione Convenzionata). La Legge di Bilancio interviene sulle modalità di distribuzione permettendo di trasferire una serie di farmaci dalla “Distribuzione Diretta” e dalla “Distribuzione Per Conto” alla “Distribuzione Convenzionata”. Con le nuove regole, nel caso di farmaci trasferiti dalla “Distribuzione Diretta”, i cittadini non dovranno più recarsi presso la farmacia ospedaliera per ritirare i medicinali, ma potranno farlo nella farmacia di comunità più vicina, senza gravosi spostamenti e con il controllo del proprio medico di famiglia. Ancora, nel caso dei farmaci trasferiti dalla “Distribuzione Per Conto” alla “Distribuzione Convenzionata”, i cittadini non dovranno più attendere che il medicinale acquistato dalla Asl venga ordinato e arrivi nella farmacia, dove dovrà recarsi più volte (con tempi di attesa anche di 3 giorni), ma potranno riceverlo immediatamente poiché già presente nella farmacia di comunità di riferimento.

“L’Aifa – prosegue Gemmato - sta individuando la selezione di farmaci destinati al trasferimento dalla distribuzione diretta o per conto a quella convenzionata, preservando al contempo la massima compatibilità e sostenibilità ed entro la fine di marzo stilerà la lista, come previsto dalla Legge di Bilancio 2024, che sarà poi aggiornata a cadenza annuale. E’ un cambiamento epocale, nel senso più letterale del termine, perché mette in discussione una disposizione normativa che risale a oltre venti anni fa, contenuta nella Legge 405/2001, che ritengo ormai anacronistica. Le farmacie ospedaliere sono spesso distanti dai luoghi di residenza dei cittadini e con orari di apertura troppo “ristretti”: è invece imperativo dover rispondere oggi al principio di prossimità della cura e dell’assistenza, che dobbiamo ad ogni cittadina e cittadino del nostro Paese. In Italia peraltro, il settore farmaceutico è un asset di grande valore strategico ed elevati standard di qualità, riconosciuti e apprezzati a livello mondiale. Credo si stia facendo un importante primo passo per una nuova governance farmaceutica. Rendere accessibile il farmaco significa migliore aderenza terapeutica, migliore cura del cittadino, maggiore sostenibilità e risparmio per le casse dello Stato. Si è stimato che sono circa 1,7 milioni, in Italia, i ricoveri inappropriati dovuti a mancanza di aderenza terapeutica e che potrebbero essere risparmiati”.

“Queste disposizioni - ha detto aprendo i lavori il ministro della Salute, Orazio Schillaci - permettono in un certo senso di misurare la capacità di innovazione del nostro sistema sanitario e di dare risposte in tempi brevi ai bisogni di salute dei cittadini, soprattutto dove non sono richiesti interventi sistemici. Con la revisione del processo di distribuzione del farmaco prevista nella Legge di Bilancio viene introdotta la possibilità per le farmacie convenzionate di dispensare farmaci, finora reperibili solo nelle strutture ospedaliere. Portiamo avanti un cambiamento avviato nel 2022 da un’indagine conoscitiva parlamentare promossa dal Sottosegretario Marcello Gemmato. Come ricorderete, i Lavori della XII Commissione della Camera dei Deputati, evidenziavano proprio la necessità di facilitare l’accesso al farmaco dei pazienti, superando vecchie regole ormai datate ed emanate soprattutto per tenere sotto controllo la spesa farmaceutica. Mossi da questa consapevolezza, con la manovra finanziaria 2024 abbiamo voluto rafforzare la tutela della garanzia dei cittadini ad accedere più facilmente al farmaco; abbiamo voluto dare ascolto e andare incontro alle necessità dei nostri cittadini, soprattutto degli over 65, dei disabili, dei malati oncologici che costituiscono i maggiori fruitori della distribuzione diretta e che chiedono un sistema sanitario sempre più di prossimità. Né vanno dimenticati quanti vivono in aree interne e in Comuni che non disponendo di farmacie ospedaliere devono percorrere lunghe distanze per poter raggiungere strutture che spesso osservano orari e giorni di apertura che possono essere limitanti per i pazienti. Ritengo che la sanità di prossimità che stiamo implementando si costruisce attraverso ogni norma che avvicina il Servizio Sanitario Nazionale al cittadino e penso anche alla messa a regime della ricetta elettronica e all’estensione della sua validità che abbiamo previsto nel decreto Semplificazione. Sono tutte disposizioni che impattano in maniera incisiva sulla quotidianità dei pazienti, soprattutto se sono anziani, soli e non autosufficienti. In fondo in questi anni, abbiamo spesso ripetuto che il paziente del XXI secolo ha bisogni di salute che non vanno intercettati in strutture ospedaliere ma che vanno seguiti nei presidi territoriali. E le farmacie sono sempre più percepite come strutture di prossimità grazie alla loro capillarità e alla loro continuità di servizio. Rivedere il processo di distribuzione del farmaco permette, inoltre, di valorizzare il servizio cognitivo che il farmacista svolge nella promozione dell’aderenza terapeutica, incentivando quell’ appropriatezza e persistenza nelle terapie che sono necessarie per ottenere migliori esiti, riduzione delle possibili complicanze, con un beneficio anche per la sostenibilità del sistema. Credo che siamo dinanzi ad un cambiamento atteso e per tanti versi radicale e che va monitorato con attenzione. Per tale ragione è stata prevista l’istituzione presso il Ministero della Salute di un tavolo tecnico che sarà responsabile di monitorare gli effetti finanziari di questo provvedimento, a garanzia della sostenibilità del servizio sanitario. Auspico, inoltre, che l’attività del tavolo si orienti ad analizzare oltre all’impatto economico, anche i reali effetti del provvedimento sull’incremento dell’aderenza e il miglioramento delle condizioni di accesso alle prestazioni farmaceutiche che, non dimentichiamolo, sono un pilastro fondamentale dei Livelli essenziali di assistenza”.

“Entro il 30 marzo - ha ricordato Pierluigi Russo, neo direttore tecnico-scientifico dell'Agenzia italiana del farmaco (Aufa) - l'Agenzia dovrà procedere a stilare una lista di farmaci che potrà passare dalla distribuzione in ospedale al territorio”. Tempi brevi che, però, il sottosegretario Gemmato invita caldamente a far rispettare pur essendo l'Aifa nel pieno della sua riforma interna, “altrimenti sei ancora in tempo per dimetterti”, ironizza con Russo. “Il principio della continuità e aderenza terapeutica con il quale era nata la distribuzione per conto va preservato – ha aggiunto Russo – quindi questo intervento normativo rappresenta un punto di svolta nella gestione del rapporto fra paziente soprattutto cronico e la prescrizione e dispensazione del medicinale. L’Agenzia avvierà tutti i passaggi previsti per comporre questo percorso, stiamo attuando le nostre verifiche perché questa norma va applicata in modo graduale e prudente in modo da rispettare il principio cardine di semplificazione della dispensazione del farmaco”.

B.D.C.

07 marzo 2024
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