Gravidanza. Terapia cognitivo-comportamentale riduce ansia e depressione post partum
La terapia cognitivo comportamentale, anche somministrata in cicli brevi, aiuta le gestanti a contenere i sintomi di ansia e depressione che possono verificarsi dopo il parto. L’evidenza emerge da uno studio condotto in Pakistan su oltre 700 donne in gravidanza.
29 FEB - Un intervento cognitivo-comportamentale durante la gravidanza riduce in modo significativo le probabilità che le donne vadano incontro a forme da moderate a gravi di ansia e depressione sei settimane dopo il parto. È quanto emerge da uno studio condotto in Pakistan, i cui risultati sono stati pubblicati da Nature Medicine. La ricerca è stata finanziata dai National Institutes of Health americani ed è stata guidata da
Pamela Surkan, della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health.
Lo studio755 donne in gravidanza con sintomi di ansia almeno lieve sono state assegnate in modo casuale a ricevere le cure di routine per la gravidanza (375) o un intervento basato sulla terapia cognitivo- comportamentale denominato Happy Mother-Healthy Baby,(380). L’intervento prevedeva sei sessioni in cui le donne imparavano a identificare pensieri e comportamenti ansiosi e a esercitarsi a sostituirli con pensieri e comportamenti positivi. L’intervento si è articolato in sei sessioni, di cui cinque sessioni somministrate all’inizio della metà della gravidanza e la sesta nell’ultima settimana nel terzo trimestre. Le valutazione dell’ansia e della depressione è stata effettuata sei settimane dopo il parto.
I risultatiDall’analisi è emerso che solo il 9% delle donne nel gruppo di intervento ha sviluppato ansia da moderata a grave, rispetto al 27% delle donne nel gruppo delle cure di routine. Inoltre, il 12% delle donne nel gruppo di intervento ha sviluppato depressione, a fronte del 41% delle donne nel gruppo con cure di routine. “Il legame tra salute materna e infantile evidenzia l’importanza fondamentale di utilizzare soluzioni efficaci per affrontare l’ansia e la depressione post partum”, conclude Surkan.
Fonte: Nature Medicine 2024