La nuova Aifa è pronta a partire, con obiettivi importanti, primi fra tutti “migliorare le performance in termini di tempi di accesso ai nuovi farmaci, anche parametrate a quelle dell’Ema, in modo da essere performante soprattutto per dare alternative di carattere terapeutico al cittadino. Ed essere competitivi sul mercato globale dei farmaci. La farmaceutica in Italia cuba 50 miliardi di euro e noi dobbiamo essere attrattivi nei confronti dell’industria farmaceutica mondiale: riuscire ad avere un’Aifa performante significa andare in questa direzione”. A parlarne è stato il sottosegretario alla Salute con delega alla farmaceutica Marcello Gemmato, a margine del convegno ‘Prodotti farmaceutici: le proposte italiane sulla nuova governance’, in Senato a Roma.
“Qualcuno si sorprende che un farmacista sia nominato nella Commissione dell’agenzia italiana del Farmaco. Ma essere laureati in farmacia non è un titolo? Dovremmo nominare un laureato in agraria?”, risponde alle polemiche stampa legate alla nomina del farmacista Vincenzo Lozupone nella CSE. “Un farmacista – ha spiegato - ha fatto esami di farmacologia, legislazione farmaceutica e altro ancora. E nell’Aifa ci sono già precedenti di farmacisti di comunità nelle Commissioni”.
Gemmato ha poi sottolineato, nel corso del suo intervento, “la strategicità della farmaceutica: ogni anno ci giochiamo il primo posto in Europa come asset strategico che cuba 50 miliardi di euro e che noi, con le politiche europee e con le politiche nazionali, dobbiamo difendere ed implementare, incrementando gli investimenti delle companies, utilizzando le opportune leve. Rispetto alla governance il punto di critica riguarda la protezione della proprietà intellettuale e il fatto che un accorciamento di essa non renderebbe competitiva l’Europa: la ricerca ha costi elevati e a questi deve corrispondere una rete di protezione che la renda sostenibile.
Dobbiamo andare incontro alle esigenze di cura dei cittadini, inclusi 2 milioni di malati rari, fra cui tanti bambini. Importante è anche l’approccio alle carenze: è di tutta evidenza che esistono carenze di alcuni medicinali, per cui abbiamo insediato un tavolo al ministero della Salute che si ritrova ogni mese. Ricordo infine che il governo Meloni nella legge di bilancio ha posto una nuova governance farmaceutica che riguarda la distribuzione del farmaco a livello nazionale, l’importanza di avere facilità di accesso e della compliance per curare meglio gli italiani. A partire dalla distribuzione diretta nelle farmacie ospedaliere che sono poche, e che passa anche alle farmacie private che invece sono sul territorio e consentono di poter accedere al farmaco in modo più facile e omogeneo”.
“Nella nuova composizione l’Agenzia italiana del farmaco ha al vertice un grande livello di esperienza, mentre nella commissione scientifica economica ci sono le tre componenti che ci si aspettava, clinica farmaco-economica e medica. Ci sono le carte in regola per far bene”, ha detto Guido Rasi, ex direttore esecutivo dell’Agenzia europea dei medicinali (EMA). “C’è un grosso apporto da parte della componente clinica, perché il beneficio clinico aggiunto sarà uno dei cardini della valutazione Hta che l’Aifa si troverà a fare. Ci sono competenze di farmaco economia, quelle farmaco ecologiche, con un mix di esperienze di nuove idee. C’è il seme per poter cambiare e fare il prossimo passo di evoluzione che l’Aifa necessità, per questo non resta che augurare buon lavoro”, al di là delle polemiche sulla qualità di alcune nomine: “il singolo componente, ha poco peso. L’importante che ci siano i cardini delle tre expertise fondamentali. Queste ci sono. Per il singolo componente qualcuno ci sorprenderà, qualcuno ci deluderai è nella natura delle cose. Ma uno solo elemento non cambia le cose”.