"Secondo la Federazione internazionale delle imprese farmaceutiche (Ifpma) oggi disponiamo di vaccini per prevenire oltre 30 malattie che salvano ogni anno 3,5-5 milioni di vite per patologie come la difterite, il tetano, la pertosse, l’influenza e il morbillo. E proteggono in ogni fase della vita: da piccoli, durante l’età lavorativa e nella vecchiaia. Tutelano i più fragili e le persone con malattie croniche. La ricerca in questo campo continua: sono infatti 100 i vaccini in sviluppo delle aziende farmaceutiche operanti in Ue (fonte Vaccines Europe). In Italia possiamo fare ancora di più, usando le risorse disponibili per la prevenzione per garantire un’appropriata realizzazione del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale. E implementando rapidamente l’anagrafe vaccinale, strumento prezioso per la pianificazione delle campagne vaccinali, la programmazione dei fabbisogni di vaccini, il monitoraggio e la raccolta dati sulle vaccinazioni effettuate". Lo sottolinea il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, per la World Immunization Week.
"Prevenire malattie infettive e alcuni tumori, favorire un invecchiamento in buona salute, combattere il fenomeno dell’antimicrobico-resistenza, contribuire alla sostenibilità dei Sistemi sanitari. A questo servono i vaccini - ricorda - uno strumento indispensabile e fondamentale dal punto di vista della salute ma anche da quello economico. Non è lontano il ricordo della pandemia, che ha sconvolto le nostre vite. Siamo riusciti a ritornare presto alla normalità grazie ai vaccini, frutto di un’importante ed efficace partnership a livello mondiale tra Istituzioni, aziende, centri di ricerca e gli altri attori della salute".
"Lo studio Vaccine Economics Research for Sustainability & Equity dimostra che investendo 1 dollaro in alcune vaccinazioni il beneficio complessivo è di 54, considerando anche la produttività persa nel corso di una vita interrotta da una malattia prevenibile. Il 2023 può essere un anno di svolta. Il Covid-19 ha consentito di capire sempre di più l’importanza di una società in salute. E in particolare di quanto sia necessario sviluppare una cultura della prevenzione. Proprio per questo non possiamo abbassare la guardia e oggi serve un impegno congiunto per vaccinare milioni di persone che hanno saltato le vaccinazioni a causa della pandemia. Ma non solo: è opportuno anche ripristinare la copertura vaccinale essenziale, investire sull'assistenza sanitaria primaria e raggiungere una protezione duratura nei vari Paesi", conclude Cattani.