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Pillola gratuita per le donne. Politica e mondo sanitario fra levate di scudi e lodi all’Aifa. Ma la decisione finale ora passa al Cda
La ratifica del Cpr, balzata su tutti i giornali per la sua portata storica per il nostro Paese, ha naturalmente scatenato il balletto dei commenti di maggioranza, opposizione, società scientifiche e associazioni, che hanno espresso pareri, come prevedibile, discordanti fra di loro
24 APR -

Da quando, venerdì sera, il Comitato prezzi e rimborsi dell’Aifa ha approvato la gratuità della contraccezione ormonale in Italia, con una decisione di portata storica, balzata in apertura di tutti i siti e giornali italiani anche per le sue grandi implicazioni politiche, le voci favorevoli e contrarie si sono succedute per tutto il fine settimana. Voci degli operatori del settore, che hanno in generale accolto con positività il via libera dell’ente regolatorio, dando però i propri pareri tecnici sulle implicazioni operative della decisione; voci di associazioni e personaggi politici divisi fra maggioranza (critica) e opposizione (entusiasta).

Partiamo dal carosello di deputati e senatori che si sono espressi sul tema: D’Elia, Boldrini, Moretti, Bonafoni e altri esponenti del PD hanno lodato l’Aifa per la svolta a favore delle donne, attesa da tempo (e già intrapresa da alcune Regioni) e che rappresenta passo avanti importante per la tutela della salute sessuale e riproduttiva. Una "crescita di civiltà" e "una nuova attenzione verso la salute sessuale delle donne": per il presidente della consulta di Bioetica, Maurizio Mori, questo rappresenta la decisione dell'Aifa. "Grazie alla contraccezione gratuita e sicura, la sessualità rientra ancora di più nell'ambito del controllo umano, e viene sottratta ai presunti dinamismi intrinseci che per millenni hanno regolato la riproduzione", osserva.

La decisione è stata accolta con favore anche dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli: il provvedimento, ha osservato, "rende le donne uguali davanti alla salute" e "consente di favorire i ceti più deboli della popolazione". E' chiaro, ha aggiunto, che "resta l'obbligo della prescrizione medica".

Lavinia Mennuni, senatore di Fdi, chiede invece “un passo indietro” da parte dell’Agenzia, in quanto “abbiamo una priorità ed è che ogni risorsa disponibile dello Stato venga apposta per favorire la natalità e sostenere la famiglia”. Per il Moige, con questa mossa l’Aifa “discrimina chi fa figli”, mentre per Filomena Gallo dell’associazione Coscioni, l’Agenzia ha affermato “il principio di universalità e uguaglianza sul quale dovrebbe basarsi il nostro intero Sistema sanitario nazionale”.

Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, avverte: “La prossima settimana il Cda di Aifa sarà chiamato a ratificare la decisione di rendere gratuita per tutte le donne la pillola anticoncezionale. Ovvio che noi donne non ci aspettiamo alcuna retromarcia, non scherziamo. Visto che esponenti della destra si sono spinti a sostenere che l’iniziativa contrasta la crescita della natalità, ricordiamo che la maternità è una scelta volontaria delle donne”. In realtà, la decisione di porre il ‘bollino’ finale su questo tema (non scontata) potrebbe slittare al Cda di maggio.

Operativamente, come si diceva, c’è chi come la Federazione SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia), ha evidenziato la necessità di alcune precisazioni: “Ringraziando ancora l’Aifa per aver reso centrale il problema della contraccezione in Italia, ci si augura che: tutti i contraccettivi, sia daily che depot, siano resi gratuiti a carico del SSN, al fine di permettere la scelta del contraccettivo maggiormente indicato per ogni singola donna; che la vendita del contraccettivo avvenga sempre su prescrizione medica, al fine di poter scegliere il contraccettivo maggiormente indicato per ogni singola donna; che sia implementata una campagna informativa e formativa sulla “sessualità responsabile”; che siano implementate le strutture consultoriali e resi gratuiti gli ambulatori pubblici di pianificazione familiare affinché le donne trovino facilmente uno specialista pronto a consigliarle il contraccettivo per lei più idoneo; che siano previste possibilità di contraccezione long acting da proporre, a carico del SSN, alle donne nella stessa seduta in cui si sottopongono ad intervento di IVG”.

Per Mario Puiatti, presidente AIED, “è un ritorno al futuro, di cui siamo molto soddisfatti. Nel senso che fino al 1993, ovvero fino a trent’anni fa, la contraccezione era già gratuita, e questo ha contribuito anche alla sua conoscenza e diffusione tra le donne italiane. Con la decisione attuale dell’AIFA, viene restituita fiducia sulla sicurezza di un farmaco usato da decenni da milioni di donne, ma soprattutto si restituisce alla contraccezione il ruolo prioritario per la tutela della salute e del benessere delle donne e delle ragazze.

Ora è importante potenziare il ruolo dei consultori, che devono essere pronti ad assistere le donne e soprattutto le adolescenti che vogliono usare la contraccezione orale. Questa è l’occasione per attivare una informazione corretta e contribuire ad una maggiore consapevolezza degli italiani sulla salute sessuale e riproduttiva”. Per Annamaria Colao, presidente della Società italiana di Endocrinologia, la gratuita della pillola anticoncezionale "è una straordinaria possibilità per le giovani. Un'opportunità per aiutarle ad avere una sessualità consapevole riducendo drasticamente il numero di interruzioni di gravidanza". Questo "è un tema a forte impatto sociale. Avere la possibilità di una contraccezione gratuita ne incentiverà l'uso con un impatto importante sulle gravidanze indesiderate", aggiunge Colao sottolineando, però, l'importanza "di consultarsi sempre con il medico di famiglia, il ginecologo o l'endocrinologo prima dell'utilizzo di estroprogestinici".

Barbara Di Chiara

24 aprile 2023
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