Nella tredicesima settimana del 2023 (27 marzo - 2 aprile) l’incidenza delle sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia continua la sua lenta diminuzione con un livello pari a 5,1 casi per mille assistiti (5,8 nella settimana precedente).
Lo rileva l’ultimo rapporto epidemiologico della rete Influnet.
I casi stimati di sindrome similinfluenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono stati circa 301.000, per un totale di circa 13.004.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.
Nella P.A. di Trento e in Molise l’incidenza delle ILI è tornata al livello basale (3,16 per mille assistiti), mentre nel resto delle Regioni italiane si mantiene ad un livello di intensità media (tra 3,16 e 9,37).
L’incidenza delle ILI è in lieve diminuzione soprattutto nei bambini sotto i cinque anni, con un’incidenza pari a 15,4 casi per mille assistiti (17,8 nella settimana precedente).
Nella fascia di età 5-14 anni è invece a 6,79 (era 8,61); nella fascia 15-64 anni a 4,90 (era 5,33) e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni a 2,33 casi per mille assistiti (era 2,39).
Il numero di sindromi simil-influenzali è sostenuto, oltre che dai virus influenzali, anche da altri virus respiratori, tra i quali il virus respiratorio sinciziale, nei bambini molto piccoli, e il SARS-CoV-2.
Durante questa settimana di rilevazione si registra una diminuzione nella proporzione dei campioni risultati positivi per influenza (10,9%) rispetto alla settimana precedente (15,8%).
Nel complesso, dall’inizio della stagione, 6.077 campioni clinici sono risultati positivi al virus influenzale. Di questi, 4.965 sono risultati di tipo A (82%) e 1.112 di tipo B (18%). Nell’ambito dei virus A, il sottotipo H3N2 è risultato predominante. Tutti i virus B finora caratterizzati sono risultati appartenere al lineaggio Victoria.