Un team dell’University of North Carolina Health Care (USA) – guidato da Pew-Thian Yap – ha realizzato una serie di atlanti del cervello nei neonati che, a partire dalle due settimane ai due anni di età, mese per mese, registrano importanti dettagli spazio-temporali.
Secondo gli autori, che hanno pubblicato il loro lavoro su Nature Methods, questa serie di atlanti potrà essere usata dai medici per capire l’andamento nel tempo dello sviluppo cerebrale e cogliere aspetti cruciali dello sviluppo precoce del cervello, rendendo così più facile la valutazione di eventuali sintomi di sviluppo anomalo, come disturbi di deficit di attenzione/iperattività (ADHD), dislessia e paralisi cerebrale infantile.
Nel corso dei primi due anni di vita il cervello umano va incontro a complessi processi cellulari che portano a una rapida crescita cerebrale. È in questo periodo, infatti, che il cervello cambia a livello strutturale e riorganizza i suoi circuiti neurali.
Gli atlanti hanno anche rivelato che le cortecce nelle regioni temporali, parietali e prefrontali del cervello sono più spesse delle cortecce visive e sensomotorie primarie. Tutto questo è coerente con la scoperta che le funzioni di ordine superiore del cervello infantile – come l’attenzione, la memoria di lavoro, l’inibizione e la risoluzione dei problemi – maturano più lentamente delle aree del cervello responsabili delle funzioni visive, motorie e sensoriali.
“Speriamo che questi atlanti diventino un quadro di coordinate comune per facilitare la scoperta di nuove intuizioni sui processi di sviluppo alla base della cognizione infantile e del comportamento sociale”, conclude Yap.
Fonte: Nature Methods 2022