Un pacchetto di misure per ridurre le liste di attesa e l’affollamento dei pronto soccorso in Lombardia è contenuto in una delibera approvata dalla Giunta regionale lombarda lo scorso 28 dicembre su su proposta dell’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso.
“Dopo diversi anni – ha detto Bertolaso in una conferenza stampa – la delibera sugli indirizzi di programmazione è stata approvata entro dicembre”.
“Mentre Regione Lombardia affronta problematiche che arrivano da lontano, come la carenza dei medici – ha continuato Bertolaso – e in attesa che le università ‘sfornino’ i medici che ci mancano, intendiamo rinforzare la rete territoriale. Per questo abbiamo ampliato a tutte le ATS il progetto ambulatori temporanei diffusi (CAD) per garantire l’assistenza primaria ai cittadini. Inoltre, abbiamo previsto misure con cui gestire due urgenze come i pronto soccorso e le liste di attesa”.
Le misure per alleggerire la pressione sui pronto soccorso
Per alleggerire la pressione sui pronto soccorso si intende lavorare sia sull’accesso, sia sulla gestione dei pazienti una volta ospedalizzati. “Uno strumento è la Centrale Medica Integrata – ha affermato Bertolaso – che già gestisce il coordinamento fra tutti i pronto soccorso, ma che può ottimizzare lo smistamento in modo più omogeneo, oltre che cercare di intercettare quei casi che possono essere gestiti a domicilio”.
“Un’altra leva – ha aggiunto Bertolaso – è la gestione dei pazienti ospedalizzati e in particolare i letti subacuti, che vogliamo potenziare. Se ci sono posti letto liberi nei reparti, si accorciano i tempi di permanenza nei pronto soccorso”.
“Terzo strumento utile – ha continuato l’assessore – è un incentivo per i medici che decidono di svolgere ore lavorative aggiuntive presso i pronto soccorso. Per questi casi prevediamo un incentivo di 100 euro per ogni ora svolta in più nei pronto soccorso. Per il personale non medico intendiamo invece chiudere, a livello sindacale, un accordo integrativo con cui definire un perimetro entro il quale premiare il comparto”.
Gli accompagnatori nei pronto soccorso
“La nostra è la prima regione in Italia che autorizza i caregiver, compatibilmente con le dimensioni, ad accompagnare nel ‘dopo triage’ il proprio parente” ha spiegato Giovanni Pavesi Direttore Generale della DG Welfare di Regione Lombardia. “Stiamo cercando di umanizzare sempre di più le cure, aspetto su cui oggi dobbiamo recuperare”. Saranno autorizzati accompagnatori nei pronto soccorso per i pazienti di età superiore ai 65 anni e per tutti i pazienti allettati e barellati.
Le liste di attesa
“Il nostro primo obiettivo – ha detto l’assessore Guido Bertolaso – è stato intervenire sulla lista di oltre 65.000 persone con appuntamento fuori soglia, persone quindi che hanno diritto a una visita specialistica ma hanno trovato disponibilità soltanto a distanza di parecchi mesi. Abbiamo quindi previsto una serie di azioni finalizzate a migliorare la situazione, a cominciare da un’attività di recall dei cittadini. In soli 15 giorni – ha proseguito Bertolaso – ne abbiamo ricontattati 17.000 per anticipare l’appuntamento nella stessa struttura dove avevano prenotato”.
Le altre proposte operative per abbattere le liste di attesa, illustrate dall’assessore al Welfare, riguardano le visite di controllo. Potranno essere prenotate direttamente dal medico specialista o di medicina generale. La realizzazione di un CUP unico regionale consentirà una migliore programmazione dell’offerta sanitaria ambulatoriale e un’attenzione specifica per i tempi di attesa delle prestazioni strumentali di diagnostica per immagini, quali ad esempio mammografie, TAC e risonanze magnetiche.
A gennaio, inoltre, a tutte le ATS sarà fornito un cruscotto di sorveglianza e monitoraggio per la verifica dei tempi d’attesa, esposizione delle agende e prenotabilità dalla rete regionale di prenotazione.
Un tavolo di lavoro per le liste di attesa
Per migliorare la precisione delle prescrizioni delle prestazioni sanitarie verrà costituito un tavolo di lavoro presso la Direzione Generale Welfare della Regione. Saranno riviste le modalità di prescrizione adottate a seguito del primo accesso in ospedale.
Fonte: Regione Lombardia