Si è chiusa FarmacistaPiù. Parola d’ordine “consolidare il nuovo ruolo della farmacia e dei farmacisti nella sanità italiana”
“Il farmacista oggi è riconosciuto come attore fondamentale nel panorama sanitario italiano – ha detto Andrea Mandelli - una figura da cui non si può prescindere perché è capillarmente presente sul territorio, è capace di essere flessibile e svolgere compiti che non si pensava potessero essere svolti in questa maniera così puntuale e precisa. È una professione che sa studiare, che è un valore enorme, ed è una vera forza per il Paese e per la nostra comunità”.
08 NOV - L’importanza del ruolo dei farmacisti, la funzione della farmacia nella sanità, l’evoluzione professionale, ma anche e soprattutto la possibilità di sfruttare al meglio esperienza e competenza per un reale cambiamento dell’assistenza.
Su questi temi, come si era aperta, si è conclusa l’VIII edizione di FarmacistaPiù, con un convegno che ha visto anche gli interventi del generale Antonio Battistini, Capo Ufficio Relazioni istituzionali Struttura di Supporto Commissariale per l’Emergenza COVID-19, e il Generale Claudio Zanotto, Ispettorato Generale della Sanità Militare e Supervisore Farmaceutico della Difesa. Un’opportunità doverosa per ricordare non soltanto l’impegno della Sanità militare nel contrasto della pandemia, cominciato con il rimpatrio dei cittadini italiani dalla Cina, quindi prima dello stesso arrivo della pandemia in Italia, così come il ruolo che anche nella sanità militare svolgono i farmacisti.
A seguire una breve tavola rotonda cui hanno partecipato l’On. Roberto Bagnasco, XII Commissione “Affari Sociali” Camera, l’On. Giuseppe Chiazzese, X Commissione “Attività Produttive, Commercio e Turismo” Camera e l’On. Caterina Licatini, VIII Commissione “Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici”, che hanno confermato che la politica ha potuto constatare i risultati concreti dell’opera svolta dai farmacisti durante la pandemia. Dimostrando tra l’altro, ha ricordato Bagnasco, che alcune battaglie della categoria, come la difesa della pianta organica, non fossero una chiusura corporativa ma la tutela di un modello capace di garantire un equo accesso alle prestazioni della farmacia sul territorio.
Gli interventi conclusivi si sono aperti con i ringraziamenti del presidente della FOFI e del Congresso, Andrea Mandelli, a tutti i relatori che si sono susseguiti nelle giornate del Congresso, e al Presidente della Fondazione Francesco Cannavo, Luigi D’Ambrosio Lettieri, al Comitato scientifico della Fondazione, che sono stati l’anima dell’ideazione di un programma tanto ricco e della sua attuazione, con il prezioso supporto organizzativo di EDRA.
“Il farmacista oggi è riconosciuto come attore fondamentale nel panorama sanitario italiano – ha poi sottolineato Andrea Mandelli - una figura da cui non si può prescindere perché è capillarmente presente sul territorio, è capace di essere flessibile e svolgere compiti che non si pensava potessero essere svolti in questa maniera così puntuale e precisa. E’ una professione che sa studiare, che è un valore enorme, ed è una vera forza per il Paese e per la nostra comunità”.
Secondo Mandelli sono tante “le esperienze e le indicazioni” emerse nel corso dell’evento. “Credo che il punto più importante – ha aggiunto – è che abbiamo la responsabilità di far sì che queste esperienze vadano a sistema e che la nostra funzione sia la base per ricostruire quella medicina di prossimità che sicuramente in questi mesi ha sbandato ma che, quando ha saputo “sfruttare” la rete dei farmacisti e delle farmacie, ha potuto risolvere i problemi dei cittadini”.
Per Marco Cossolo, presidente di Federfarma, in questi giorni è stato possibile prendere coscienza, tra l’altro, del fatto che “tutto quello che abbiamo messo in campo è sperimentale, come forse è giusto che sia. Sono talmente numerose le innovazioni nel mondo della farmacia – ha affermato – che averle messe a terra senza sperimentarle sarebbe stato forse anche un errore” ha spiegato, parlando per esempio delle vaccinazioni ma anche dei tamponi. “Abbiamo davanti un anno cruciale, in cui “dovremo correre” perché tutte queste innovazioni vengano stabilizzate” e facciano parte del modello standard di intervento delle farmacie.
“Il nostro impegno – ha chiuso Mandelli – è portare la nostra esperienza per migliorare, a tutto vantaggio dei cittadini, la sanità. Concordo con il presidente Cossolo: in questo momento siamo in una fase di sperimentazione e abbiamo accettato la sfida, ora il nostro impegno è consolidare quanto abbiamo fatto di buono”.