L’associazione ricorda come con la proroga dello stato d’emergenza prosegue lo stop alla formazione in presenza. “Le forme di aggiornamento a distanza che hanno contraddistinto questa fase rappresentano per tutti il compimento di un passo avanti, anche culturale, importante. Tuttavia non possono essere in assoluto sostitutive ma prevalentemente integrative della formazione in presenza”
31 LUG - “Con il Dpcm del 30 luglio la formazione in presenza del personale sanitario non può ancora ripartire”. È quanto fa notare Federcongressi&Eventi per cui “la decisione del governo purtroppo non risponde all’appello che numerose società scientifiche favorevoli alla riapertura immediata degli eventi medico-scientifici hanno portato avanti e prolunga di fatto lo stop alla formazione in presenza determinando una grave limitazione per il settore medico-scientifico e un ostacolo all’aggiornamento professionale degli operatori sanitari e all’attività di divulgazione della ricerca scientifica che trova in ambito congressuale il suo sbocco naturale e tradizionale.”
“Prendiamo atto con rammarico della decisione del governo che con il nuovo Dpcm mantiene di fatto attivo l'impedimento per il personale sanitario all'aggiornamento in presenza, modalità essenziale per acquisire competenze dall’indiscutibile valore aggiunto”, commenta
Alberto Iotti, Responsabile Provider ECM-Educazione Continua in Medicina Federcongressi&eventi che aggiunge: “Le forme di aggiornamento a distanza che hanno contraddistinto questa fase rappresentano per tutti il compimento di un passo avanti, anche culturale, importante. Tuttavia non possono essere in assoluto sostitutive ma prevalentemente integrative della formazione in presenza. Questa decisione impedirà inoltre a un’intera filiera di imprese di rialzare la testa con il rischio di vedere andare in fumo anni di impegno e dedizione. Il pensiero va non solo ai Provider ECM (oltre 1.100 imprese) ma anche a organizzatori, sedi congressuali e fornitori di servizi che, nonostante l’immediata disponibilità ad adeguarsi in toto ai protocolli di sicurezza, vedono davanti a sé ancora un lungo periodo di incertezza. Intendiamo comunque ringraziare le società scientifiche, gli enti e tutti coloro che hanno condiviso la nostra iniziativa”.