Vicino alle farmacie. Dietro la risposta all’emergenza dell’irreperibilità̀ nazionale di mascherine, ai controlli sui dispositivi medici e sui DPI, agli accordi sui tamponi, sui test e la distribuzione dei vaccini, il comparto di aziende rappresentato da Federfarma Servizi è sempre stato in prima linea, solo apparentemente un passo indietro rispetto al bancone del farmacista.
"Proprio a partire dal nostro stesso Dna di società di farmacisti, non solo celebriamo questo anniversario con lo spirito cooperativo e i valori che animano il nostro lavoro sin dall’inizio, ma possiamo affermare che la nostra mission si è evoluta di pari passo con i grandi cambiamenti che hanno toccato la farmacia in questi anni, soprattutto gli ultimi", così Antonello Mirone, Presidente della sigla dal 2013.
"Siamo orgogliosi di sostenere che il nostro sistema ha tenuto alla pressione della pandemia e dimostrato che senza il ruolo di raccordo e coordinamento svolto dal nostro comparto, la sanità territoriale non può esistere. Sono migliaia i farmaci e i dispositivi – sottolinea Mirone – la cui assunzione deve avvenire in modo tempestivo e puntuale, anche quando c’è un’emergenza. Se questo efficace approvvigionamento in farmacia è possibile in qualunque situazione, si deve al lavoro delle nostre aziende".
"In farmacia abbiamo risposto ai bisogni dei cittadini 540 milioni di volte se guardiamo solo ai primi due anni pandemici. Non distribuiamo prodotti, ma salute", sottolinea Mirone, facendo riferimento alle migliaia di referenze di medicinali e dispositivi di uso quotidiano portati sul territorio come farmaci salvavita, presidi per l’incontinenza, test e tamponi, vaccini antinfluenzali e anti-Covid con le complessità di conservazione e trasporto che li caratterizzano.
A questo si aggiunge il ruolo svolto nell’ambito della prevenzione con la distribuzione di kit per gli screening gratuiti del cancro del colon retto e della cervice. Accanto all’impegno delle aziende, presenti su tutto il territorio nazionale, gli ultimi 35 anni sono stati segnati dagli sforzi dell’Associazione nel rappresentare nelle sedi istituzionali le istanze economiche e tecnico-normative, per garantire crescita e sostenibilità̀ del comparto.
"Oggi sappiamo bene che per continuare in questa mission abbiamo bisogno di una riforma della remunerazione che renda il nostro lavoro sostenibile e che tenga conto delle contingenze economiche, politiche nazionali e internazionali. La nostra attività - ha avvertito Mirone - non può prescindere dal mantenimento dei più alti standard qualitativi nelle attività di stoccaggio, conservazione e trasporto dei prodotti, pena la loro sicurezza ed efficacia. Ma per garantire tutto questo è necessario affrontare con il decisore politico il tema della sostenibilità del comparto, che non è un tema solo economico-finanziario, ma di sanità pubblica. Ne va infatti della salute di tutta la comunità", ha concluso il Presidente.