Payback dispositivi medici. Imprese in piazza: “Il Governo non ci ascolta, ma così falliremo”
Fifo Sanità Confcommercio e PMI Sanità hanno portano in piazza della Repubblica, a Roma, centinaia di imprenditori e dipendenti per manifestare contro il payback sui dispositivi medici. Riem e Broya de Lucia: “Il Governo continua a non ascoltare il nostro grido d’allarme contro questa norma vessatoria. Una catastrofe per le imprese di tutta Italia, che si troveranno costrette a chiudere”.
17 APR - Centinaia di imprenditori e dipendenti a Roma, in Piazza della Repubblica, per manifestare contro il payback sui dispositivi medici. Arrivano dalla Sicilia alla Lombardia, passando per la Toscana e l’Emilia Romagna, per la manifestazione indetta da Fifo Sanità Confcommercio e PMI Sanità, in rappresentanza degli oltre 100mila addetti ai lavori del comparto. “La normativa rischia più che mai di mettere a repentaglio il comparto delle forniture dei dispositivi medici e l’assistenza sanitaria pubblica”, spiegano Fifo Sanità Confcommercio e PMI Sanità, secondo cui la richiesta del Governo alle aziende di rinunciare al TAR “toglierebbe l’ultimo pilastro di protezione alle aziende”.
“Imprese chiuse per un giorno - ha dichiarato
Massimo Riem, presidente FIFO Sanità Confcommercio - per protestare contro quella che la Federazione ha definito una norma vessatoria. Oggi tutte queste persone sono qui perché il Governo continua a non ascoltare il nostro grido d’allarme. È un problema che riguarda tutta Italia, è per questo che sono arrivate persone da ogni Regione. Una catastrofe per le imprese che si troveranno costrette a chiudere, causando l’interruzione delle forniture di dispositivi medici. Mancheranno stent, valvole cardiache e dispositivi salvavita. Una cosa indegna per un Paese civile”.
“Lavoro e salute sono i pilastri della nostra Nazione. Le ultime due vere ricchezze. Cosa c’è di più importante per il Governo che distoglie risorse da questi due asset italiani? Abbiamo condiviso i dati preliminari dell’autorevole centro studi Nomisma, commissionato congiuntamente con FIFO, che evidenzia gli effetti distruttivi di questa svista normativa. Adesso è il momento di agire. Basta con le scuse, basta giocare con le nostre vite e le nostre libertà",
Gennaro Broya de Lucia, presidente PMI Sanità.