Una delle professioni che si è più messa in luce durante l'emergenza pandemica è stata quella del farmacista. Negli ultimi tre anni quel processo avviato con la farmacia dei servizi ha fatto ulteriori passi in avanti con l'affidamento a questi professionisti della salute di ulteriori servizi alla cittadinanza come l'esecuzione di tamponi e la somministrazione di vaccini. Ora, con l'aprirsi di nuove emergenze come la carenza di farmaci, si sta riscoprendo il valore anche di antichi saperi come quello del farmacista preparatore.
Una professione quindi sempre più a cavallo tra passato e futuro, come ci spiega in questa intervista il presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani, Andrea Mandelli.
Presidente Mandelli, come inquadrerebbe oggi la professione del farmacista?
La professione attualmente si trova in un momento molto particolare, abbiamo scoperto ruoli nuovi con la somministrazione dei vaccini contro il Covid o l'esecuzione dei tamponi durante l'emergenza pandemica, si sta poi aprendo un nuovo fronte con le possibili vaccinazioni contro l'Hpv. A questo si aggiunge il successo della campagna vaccinale antinfluenzale 2022/2023 che ha visto le farmacie come protagoniste. Il farmacista è diventato di fatto sempre più un protagonista della sanità territoriale. Una realtà, questa, che si rifletterà ora anche nel percorso universitario necessario per formare questa figura professionale.
Cosa intende?
Nel nuovo corso universitario, con l'abolizione degli esami di Stato, abbiamo ottenuto di rivedere il percorso di laurea per, come dice il decreto del ministero, avere un farmacista come vero e proprio professionista della salute. Mentre si aprono tutti questi nuovi orizzonti per la farmacia, la Fofi in un momento così difficile e delicato a causa del problema della carenza di farmaci ha deciso di rilanciare con forza il ruolo del farmacista preparatore sul territorio. Penso ai microclismi pediatrici con diazepam per l'epilessia o allo sciroppo antinfiammatorio che non si trovava. Insomma il ruolo del farmacista anche in questo frangente sta dimostrando di sapersi sempre mettere in gioco e di poter dare risposte importanti sul territorio alle esigenze di salute della popolazione. Proprio la riscoperta di questo ruolo ci ha spinto, insieme alla Sifap, la Società italiana dei farmacisti preparatori, a fare un censimento delle farmacie dotate di questi laboratori.
Qual è l'obiettivo di questo censimento?
Fare una mappa delle farmacie con laboratorio specificando anche cosa fanno in modo da poter dare in mano al cittadino uno strumento informativo importante. Le persone sapranno così dove rivolgersi in caso di necessità per cercare un prodotto che magari non riescono a trovare altrove a causa di problemi di carenze. Ricordiamo inoltre che spesso il preparato galenico è anche un risposta ad una richiesta particolare del paziente che non trova risposta in altro modo, ad esempio quando si ha bisogno di un particolare dosaggio di un farmaco. Questo elenco verrà anche messo a disposizione del ministero della Salute per capire quante farmacie si dedicano alle preparazioni galeniche e quante forme farmaceutiche riescono a produrre, molti fanno ad esempio le capsule ma non tutti le compresse. In questo modo tutti potranno sapere cosa si fa nella farmacia del Dottor Rossi e quali farmaci si riescono là a preparare.
E per il futuro, può anticiparci qualche novità?
Per il futuro sto lavorando con i ministri Schillaci e Casellati per riuscire a dare una risposta anche in termini di semplificazione al lavoro del farmacista. Le attuali norme burocratiche stringono la professione in una morsa troppo stretta e burocrazia fa spesso rima con inefficienza. L'obiettivo è far sì che il farmacista possa essere sempre più un professionista della salute e meno un burocrate impegnato solo a star dietro alle scartoffie.
Giovanni Rodriquez