20 FEB - “Fondamentale onorare il personale sanitario e sociosanitario che, non solo durante le fasi pandemiche, ha fornito e continua a fornire un apporto indispensabile per l’attuazione del diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione”. Ma “la celebrazione di questi professionisti non può rimanere solo retorica” e “deve attuarsi in atti concreti, che valorizzino sempre più il loro impegno”. Ad affermarlo, in una nota,
Giovanni Costantino, Capodelegazione Aris, che lancia un appello alle Istituzioni in tal senso.
“Come Aris – spiega Costantino - stiamo facendo il possibile. Siamo l’unica Associazione rappresentativa della sanità privata ad aver introdotto la dirigenza medica e sanitaria e la prima (insieme ad AIOP) ad aver messo a tema, su un contratto nazionale, il problema delle aggressioni sul personale. Di recente, con enormi difficoltà, abbiamo sottoscritto un accordo economico per il settore dei Centri di riabilitazione e delle RSA che prevede significativi incrementi per le qualifiche sanitarie”.
Si tratta, tuttavia, evidenzia il giuslavorista, di un percorso che la sanità accreditata non può percorrere da sola: “Serve, infatti, il coinvolgimento delle Istituzioni, che rendano economicamente sostenibile l’innalzamento dei livelli retributivi”.
“Anche se non bisogna dimenticare – conclude Costantino – che onorare il personale non può e non deve avere un’accezione meramente economica. È auspicabile che, oltre a proseguire nella lotta contro le aggressioni, siano messe in campo tutte le misure necessarie per tutelare i professionisti, soprattutto quando sono esposti a rischi, di vario genere, per il bene delle persone assistite”.