Governo/1. Renzi gioca d’anticipo e chiude al M5S: “Chi ha perso non governa”. E lancia “riforme condivise della legge elettorale e della Costituzione”. Di Maio: “I dem la pagheranno”
L'ex segretario ospite ieri di Fazio su Rai 1 'brucia' la prossima direzione PD chiudendo definitivamente le porte ad ogni ipotesi di accordo con i 5 stelle: "Non possiamo con un gioco di palazzo rientrare dalla finestra dopo essere usciti dalla porta, e non possiamo fare il socio di minoranza della Casaleggio". Per Renzi, dunque, "o M5S e Lega fanno il governo" o "scriviamo le regole insieme" perché con due Camere "il ballottaggio non è possibile". La replica di Di Maio: "Il PD non riesce a liberarsi di Renzi nonostante l'abbia trascinato al suo minimo storico prendendo una batosta clamorosa".
30 APR - Questo accordo non s'ha da fare, né domani, né mai. Questa la sintesi del messaggio alla Don Rodrigo lanciato ieri al PD ed al M5S da
Matteo Renzi, ospite alla trasmissione di Rai 1 'Che tempo che fa'. Dopo un lungo silenzio iniziato dalle sue dimissioni da segretario del PD lo scorso 5 marzo, nel day after della debacle elettorale, Renzi è tornato ieri a riprendersi il centro della scena senza risparmiare colpi a nessuno.
Ad iniziare dal suo stesso partito. Chiudendo infatti ieri le porte ai 5 stelle, l'ex premier ha di fatto 'bruciato' i contenuti della Direzione dem in programma il prossimo 3 maggio e reso nulle le aperture ai pentastellati del segretario reggente
Maurizio Martina, e di una parte della minoranza del partito: "Su 52 senatori PD, almeno 48 devono votare a favore. Io di disponibili alla fiducia a Di Maio non ne conosco uno".
A nulla dunque è valso il messaggio lanciato ieri dal capo politico del M5S
Luigi Di Maio che, in una
lettera al Corriere della Sera, aveva elencato i possibili punti in comune tra dem e 5 stelle, sulla base di quanto individuato nel lavoro condotto da
Giacinto Della Cananea. "Siamo seri, chi ha perso le elezioni non può andare al governo. Il PD ha perso, io mi sono dimesso: non possiamo pensare che i giochetti dei caminetti romani valgano di più della scelta degli italiani. Non possiamo con un gioco di palazzo rientrare dalla finestra dopo essere usciti dalla porta. E non possiamo fare il socio di minoranza della Casaleggio", spiega.
"Andiamo pure a parlare con loro - prosegue - facciamolo in streaming. Vediamo se hanno cambiato idea su vaccini, Tav, Ilva, reddito di cittadinanza. Vada Di Maio a spiegare al Sud perché il reddito di cittadinanza non si può fare non nascondendosi dietro la foglia di fico dell'accordo con il PD. Dico quindi 'sì' ad un incontro con Di Maio, ma 'no' alla fiducia a un governo M5S".
Per Renzi la strada da seguire è semplice. "Chi ha vinto governi, se ci riesce. Il PD farà un opposizione responsabile". Ma, se M5S e Lega "non riescono a trovare un accordo, allora ci vuole che qualcuno si prenda il coraggio di dire che il sistema non funziona", visto che non sono state introdotte la riforma costituzionale e la legge elettorale che avrebbero portato ad un ballottaggio. Chi ha vinto le elezioni, prima di tornare alle urne, dovrà quindi forulare una proposta per modificare la legge elettorale e modificare la Costituzione. "Un anno, due anni, un anno e mezzo e poi si torna a votare. Con quale governo? Deciderà il presidente della Repubblica quale la forma migliore", sottolinea Renzi.
Dura la replica di Di Maio che, in un messaggio pubblicato sulla sua pagina di Facebook scrive: "Il PD non riesce a liberarsi di Renzi nonostante l’abbia trascinato al suo minimo storico prendendo una batosta clamorosa. Altro che discussione interna al Pd. Oggi abbiamo avuto la prova che decide ancora tutto Renzi col suo ego smisurato. Noi ce l'abbiamo messa tutta per fare un Governo nell’interesse degli italiani. Il pd ha detto no ai temi per i cittadini e la pagheranno".
G.R.