Governo e Parlamento
Rapporto Ocse. D'Ambrosio Lettieri (FI): "Allarme su sanità sempre più povera. Ripartire da qualità governance"
Così il capogruppo FI Commissione Sanità del Senato ha commentato i dati presentati nel rapporto. Per D'Ambrosio Lettieri notevoli risparmi si potrebbero ottenere con la digitalizzazione del Ssn, "ma se solo sei regioni hanno rispettato la scadenza del 30 giugno per la presentazione dei piani per realizzare il fascicolo sanitario elettronico".
25 AGO -
"Secondo il Rapporto 2014 sulla Salute dell’Ocse, la sanità in Italia diventa sempre più povera. Di conseguenza, sempre meno garantiti ai cittadini i livelli essenziali di assistenza. La spesa sanitaria, secondo i dati dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha raggiunto livelli bassissimi in Europa, ma soprattutto in Grecia, Spagna, Ungheria e Italia. Il settore farmaceutico risulta il più colpito con una spesa farmaceutica che registra, dal 2009 ad oggi, nel nostro Paese, un calo pari al 4%. Il calo della spesa sanitaria si traduce in un complessivo depauperamento dei servizi al cittadino, con strutture obsolete, assenza di investimenti sulla tecnologia, peggioramento della qualità del lavoro degli operatori". Così il capogruppo FI Commissione Sanità del Senato, Luigi d'Ambrosio Lettieri ha commentato i dati allarmanti presentati nel rapporto.
Il senatore ha interpretato questi dati in parte come effetto della crisi, ma anche per le "politiche inadeguate e risposte insufficienti a contenere gli sprechi". "Da tempo sollevo il problema dell’efficientamento del sistema sanitario nazionale attraverso un suo profondo ripensamento strutturale e un maggiore controllo territoriale. Le prestazioni sanitarie dovrebbero essere caratterizzate da sei aggettivi: necessarie, appropriate, efficaci, efficienti, economiche ed etiche - ha proseguito il senatore -. Aggettivi che, ancor più alla luce dei dati dell’Ocse, devono rimodularsi con un ssn che oggi, nella realtà, non garantisce omogeneità di prestazioni su tutto il territorio nazionale, anzi sventola la bandiera della universalità e della equità, ma di fatto alimenta disparità e inefficienze che sono l’esatto opposto di quella bandiera".
"Le prossime manovre economiche del Governo Renzi, sinora tutte recessive e basate sull’aumento delle tasse e tagli lineari, fanno emergere un quadro inquietante che potrebbe produrre, dal 2017, ma data la situazione, anche da molto prima, un taglio della spesa sanitaria di 7 miliardi di euro l’anno. Senza interventi urgenti sugli sprechi e un ripensamento della governance sanitaria - sottolinea D'Ambrosio Lettieri - i cittadini italiani rischiano di vedere ulteriormente tagliati servizi essenziali e aumentati i ticket sulle prestazioni senza ottenere alcun beneficio sul fronte della qualità".
"Continuare con la politica degli annunci è una pratica folle. Notevoli risparmi si potrebbero ottenere attraverso la digitalizzazione del sistema sanitario, ma se solo sei regioni – tra cui non ci sarebbe la Puglia - hanno rispettato la scadenza del 30 giugno per la presentazione dei piani per realizzare il fascicolo sanitario elettronico, allora è evidente che rischiamo l’ennesimo buco nell’acqua - ha continuato il capogruppo di FI in commissione Sanità del Senato -. Né si può pensare che il contenimento della spesa possa passare da obbligo etico a strumento di veicolazione di scarsa qualità di prodotti e servizi".
"Sono ormai noti a tutti i dati diffusi dall'Istituto per la promozione dell’etica in sanità qualche mese fa: su 110 mld di spesa sanitaria, se ne stimano 6 mld di corruzione, 3,4 mld di inefficienze e 14 mld di sprechi. La risposta a questo non può essere quello di procedere con tagli lineari sulla qualità, ma le forbici devono intervenire su sprechi e corruzione. Dal buongoverno e dal modello con cui si governa la sanità e le sue complessità - ha concluso D'Ambrosio Lettieri - deriva anche la qualità della spesa, la capacità di dare risposte adeguate alle aspettative di cittadini e operatori e il rispetto del diritto universale alla prevenzione, alla cura e all’assistenza".
25 agosto 2014
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