Si attende nei prossimi giorni un emendamento al decreto Omnibus al Senato, annunciato nei giorni scorsi dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, sulla previsione dell’arresto in flagranza di reato anche differito in caso di aggressione a danno del personale sanitario.
Oltre alla norma per l'arresto in flagranza di reato differito, potrebbero essere inserite anche altre misure quali la possibilità di filtrare l'ingresso negli ospedali e l'aumento dell'uso delle telecamere. Ma le proposte in tema di sanità non finiscono qua. Diversi emendamenti di maggioranza sono infatti ancora in pista nell'esame in commissione Bilancio.
Tra questi, ad esempio, quello che propone di prorogare fino a tutto il 2025 gli screening per l'Hcv. In considerazione poi della carenza delle immatricolazioni nella specializzazione in emergenza urgenza, e della contestuale carenza dei medici di emergenza urgenza presso le aziende sanitarie, si propone l'istituzione di un tavolo tecnico presso il ministero della Salute.
Un fondo da 20 milioni annui per l'acquisto di dispositivi medici per la perfusione, conservazione, trasporto e gestione di organi e tessuti per trapianto in modo da rispondere alle esigenze di riduzione delle liste d'attesa. E ancora, l'inserimento esclusivamente nei prontuari terapeutici regionali per quei farmaci, compresi quelli oncologici, per i quali è stato riconosciuto da parte dell'Aifa il possesso del requisito dell'innovatività condizionata. E l'utilizzo di 300 milioni annui del Fondo farmaci innovativi per il rimborso alle regioni delle spese sostenute per l'acquisto dei farmaci per i quali è stato riconosciuto il possesso del requisito di innovatività condizionata.
Infine, per garantire su tutto il territorio nazionale il rispetto dei livelli essenziali di assistenza, si propone che le Regioni siano tenute ad assicurare l'immediata disponibilità agli assistiti dei medicinali, a carico del Ssn erogati attraverso gli ospedali e le aziende sanitarie locali, che abbiano perfezionato l'accordo negoziale previsto dal Decreto del Ministero della Salute del 2 agosto 2019.