“Devo richiamare l’ampia sezione informativa dedicata alle malattie infettive – all’interno della quale è presente una sezione specificamente dedicata alla Dengue – pubblicata sul sito internet del Ministero della salute e costantemente aggiornata. Detta sezione contiene, inoltre, la descrizione della malattia, nonché tutti gli approfondimenti relativi alle modalità di trasmissione, alla sintomatologia, agli effetti, alle possibili complicanze, alla diagnosi, alla terapia, nonché alle raccomandazioni per i viaggiatori. Per gli utenti che volessero approfondire le informazioni, la sezione è completata poi dalla presenza diffusa di link di approfondimento documentale e scientifico. In considerazione dell’attualità del tema e al fine di rendere disponibili materiali informativi mirati ai punti di frontiera, sono stati inoltre prodotti e distribuiti dal Ministero della salute poster multiformato in lingua italiana ed inglese, tramite gli uffici di sanità marittima aerea e di frontiera”. Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato rispondendo ad un’interrogazione del Pd in Commissione Affari Sociali alla Camera.
La risposta integrale del Ministero della Salute
Ringrazio l’Onorevole interrogante per il quesito posto e rappresento che prioritariamente che l’Italia, con riferimento alle misure di contrasto alle infezioni da virus trasmessi da vettori quali zika, chikungunya e dengue, può vantare il primato tra i Paesi europei sull’attivazione delle misure di prevenzione, attraverso l’azione del Ministero della salute e degli Uffici periferici di sanità marittima.
Inoltre, devo ricordare che l’Italia è tra i Paesi europei che hanno previsto, fin dall’epidemia della patologia zika in America meridionale e centrale, misure specifiche di disinfettazione degli aeromobili ai punti di ingresso e misure di igiene ambientale nei porti e aeroporti. Nella stagione vettoriale 2023 sono stati registrati 362 casi di dengue, 82 dei quali autoctoni – secondo i dati in via di consolidamento pubblicati periodicamente sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità. In Italia è attivo il «Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025 » approvato con intesa Stato-regioni il 15 gennaio 2020. Il PNA promuove un approccio multidisciplinare nella definizione e implementazione delle attività di sorveglianza e delle misure di prevenzione e controllo delle arbovirosi comprendendo oltre le infezioni da Dengue, Chikungunya e Zika (inclusa la sindrome congenita), anche le infezioni da virus del Nilo occidentale, quelle causate da virus Usutu, da virus dell’encefalite virale da zecche e da virus Toscana.
Ricordo al riguardo che il PNA dedica un intero capitolo alla Prevenzione, dettando i principi guida per una corretta comunicazione del rischio, inteso come scambio e divulgazione di informazioni adeguate sui rischi per consentire ai responsabili delle decisioni, alle parti interessate e al pubblico di adottare misure appropriate; descrivendo le principali misure di contrasto ai vettori e le misure ambientali per una corretta gestione del territorio e degli ambienti di vita; fornendo raccomandazioni organizzative per una gestione integrata della problematica attraverso la cooperazione congiunta di professionalità differenti all’interno di una collaborazione tra Enti e Istituzioni.
In merito alla segnalazione di casi sospetti in applicazione del PNA 2025, la sorveglianza degli eventuali casi importati di malattia da virus dengue nel territorio nazionale si estende per tutto l’anno, con la raccomandazione alle regioni di potenziare il sistema di sorveglianza nel periodo di maggior attività vettoriale, in termini di tempestività e sensibilità, per permettere l’identificazione rapida dei casi sospetti, per avere un’immediata e necessaria azione di controllo e per ridurre ogni rischio di trasmissione autoctona.
La recente Circolare Ministeriale emanata in data 14 febbraio 2024, concernente l'«Innalzamento livello di allerta relativamente alla diffusione della dengue presso i Punti di ingresso italiani» ha avuto lo scopo e l’effetto di attuare immediatamente e con prontezza, per la prima volta tra i Paesi europei, misure specifiche di contrasto alla dengue e di prevenzione all’introduzione della zanzara Aedes aegypti, principale vettore della malattia, non ancora presente in Italia.
Inoltre, devo richiamare l’ampia sezione informativa dedicata alle malattie infettive – all’interno della quale è presente una sezione specificamente dedicata alla Dengue – pubblicata sul sito internet del Ministero della salute e costantemente aggiornata. Detta sezione contiene, inoltre, la descrizione della malattia, nonché tutti gli approfondimenti relativi alle modalità di trasmissione, alla sintomatologia, agli effetti, alle possibili complicanze, alla diagnosi, alla terapia, nonché alle raccomandazioni per i viaggiatori. Per gli utenti che volessero approfondire le informazioni, la sezione è completata poi dalla presenza diffusa di link di approfondimento documentale e scientifico. In considerazione dell’attualità del tema e al fine di rendere disponibili materiali informativi mirati ai punti di frontiera, sono stati inoltre prodotti e distribuiti dal Ministero della salute poster multiformato in lingua italiana ed inglese, tramite gli uffici di sanità marittima aerea e di frontiera.
Malavasi (Pd): “Servono azioni multidisciplinari contro la dengue”
"Non è sufficiente richiamare la sezione informativa dedicata alle malattie infettive pubblicata sul sito internet del Ministero della Salute. In Italia ci sono 60 milioni di persone alle quali vanno trasferite scelte, valutazioni, informazioni sulle attività di prevenzione rispetto alla dengue che è una malattia tropicale che si può manifestare in forme gravi". Lo ha detto Ilenia Malavasi, deputata Pd della commissione affari sociali, nel corso della replica alla risposta del Ministero della salute in merito all'interrogazione sulle misure intraprese per tutelare la popolazione che viene a contatto con la dengue.
"Sollecito il Ministero -ha aggiunto- ad implementare una campagna di sensibilizzazione e di informazione perché la conoscenza è la prima forma di prevenzione. In questo caso, visto che si sono registrati nel 2023, 363 casi di cui 82 autoctoni è necessario coinvolgere le persone anche nella gestione delle proprie aree private visto che le zanzare proliferano nelle aree stagnanti. Ritengo necessario -ha aggiunto- coinvolgere nella campagna di informazione anche i medici di medicina generale, dotandoli di test diagnostici rapidi e formare il personale che lavora nei primi punti di accesso dei pronto soccorso. Infine, è urgente potenziare le reti infettivologiche in tutte le regioni visto che in alcune sono completamente assenti. Il Covid -ha sottolineato Malavasi- ci ha insegnato quanto sia importante avere reti strutturate pronte ad intervenire in caso di emergenza".
"L'Italia rischia, purtroppo, di diventare un buon habitat per la dengue: globalizzazione insieme alla tropicalizzazione del nostro clima non possono più farci sentire al riparo da infezioni che rischiano di diventare endemiche anche da noi. Dobbiamo lavorare preventivamente su azioni multidisciplinari -conclude la deputata dem- per impedire che questa malattia diventi una minaccia reale nel nostro Paese".