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Sanità digitale. Ministero: “Nel Pnrr stanziati 3 mld. Vigileremo su sprechi e inadeguatezze”
Il Ministro Schillaci rispondendo ad un’interrogazione durante il Question time: “Il cambiamento degli scenari e degli stili di vita ci richiede di pensare il Servizio sanitario nazionale per renderlo equo per tutti e per davvero. Innovazione e digitalizzazione saranno la chiave di un nuovo modello basato sulla prevenzione e sull'anticipazione delle patologie”.
22 FEB -

“Sulla sanità digitale sono stati destinati circa 3 miliardi di euro del finanziamento europeo NextGenerationEU. Nello specifico, 1,3 miliardi sono dedicati al potenziamento del fascicolo sanitario elettronico, 1,5 miliardi alla telemedicina e circa 200 milioni di euro per investimenti volti a creare piattaforme informatiche nazionali, sviluppo e adozione di nuovi flussi informativi nazionali e strumenti digitali di governance. E non mancheremo di vigilare su sprechi e inadeguatezze”. Lo ha detto il Ministro della Salute, Orazio Schillaci rispondendo ad un’interrogazione del senatore Antonio De Poli (Udc) sulla digitalizzazione in ambito sanitario, per tre minuti.

La risposa integrale del Ministro della Salute:

Voglio ricordare che il principale obiettivo del Servizio sanitario nazionale in Italia oggi è quello di promuovere un nuovo modello assistenziale di presa in carico che vede il domicilio come primo luogo di cura, con particolare riferimento ai pazienti cronici e fragili, in coerenza con il quadro normativo della riforma dell'assistenza territoriale, nell'ambito di un progetto unitario di riforma dell'assistenza del territorio con l'integrazione del digitale.

In questo contesto, la sanità digitale rappresenta uno strumento con cui raggiungere tale obiettivo.

Si stanno portando avanti diverse politiche e investimenti finalizzati a promuovere l'avanzamento tecnologico e digitale del nostro sistema sanitario nazionale. A tale scopo sono stati destinati circa 3 miliardi di euro del finanziamento europeo NextGenerationEU. Nello specifico, 1,3 miliardi sono dedicati al potenziamento del fascicolo sanitario elettronico, 1,5 miliardi alla telemedicina e circa 200 milioni di euro per investimenti volti a creare piattaforme informatiche nazionali, sviluppo e adozione di nuovi flussi informativi nazionali e strumenti digitali di governance. L'investimento relativo al fascicolo sanitario elettronico, in particolare, ha l'obiettivo di garantire la completa diffusione sul territorio nazionale e di rafforzarne l'utilizzo in ottica di monitoraggio e programmazione dei servizi sanitari. L'investimento prevede un processo di armonizzazione della raccolta dei dati che permette di migliorare la qualità degli stessi e la creazione di un ecosistema di dati sanitari.

Per quanto riguarda la telemedicina, nel 2023 è stata realizzata dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS) la piattaforma nazionale di telemedicina con funzioni di governo e monitoraggio delle prestazioni sanitarie. Questa piattaforma permette di armonizzare a livello nazionale codifiche standard, implementare e gestire i processi, monitorare l'attuazione e la misurazione dei reali benefici e i risultati conseguiti. All'interno dell'investimento è in corso, inoltre, la realizzazione delle infrastrutture regionali di telemedicina, attraverso le quali avverrà l'erogazione dei servizi sanitari da remoto.

Consapevoli dell'importanza del governo delle attività di digitalizzazione e dell'impatto di quest'ultime sull'organizzazione dei servizi sanitari, lo scorso anno è stata istituita presso l'AGENAS l'Agenzia nazionale di sanità digitale, con il compito di definire, aggiornare e diffondere documenti di indirizzo e linee guida prescrittivi per Regioni e Province autonome.

Evidenzio altresì che mediante i fondi PNRR viene finanziata la realizzazione di una piattaforma di intelligenza artificiale a supporto delle cure primarie, per aiutare il medico nelle attività di cura e a snellire il carico amministrativo e organizzativo.

Infine, nell'interrogazione del senatore De Poli spicca una parola importante che guida il nostro mandato: «sostenibilità». Il cambiamento degli scenari e degli stili di vita ci richiede di pensare il Servizio sanitario nazionale per renderlo equo per tutti e per davvero. Innovazione e digitalizzazione saranno la chiave di un nuovo modello basato sulla prevenzione e sull'anticipazione delle patologie. Questo Ministero sarà a fianco di tutte le Regioni che stanno lavorando per rendere le strutture più efficienti ed efficaci. Allo stesso tempo non mancheremo di vigilare su sprechi e inadeguatezze.

La replica di De Poli (Cd'I-NM (UDC-CI-NcI-IaC)-MAIE). Signor Presidente, mi ritengo particolarmente soddisfatto dalla risposta del signor Ministro, soprattutto perché in questo contestovince la salute dei nostri cittadini.

Il signor Ministro ha appena citato nel suo intervento la parola «sostenibilità», che significa anche fare prevenzione e far sì che si prenda in carico il cittadino direttamente dal suo domicilio, in un quadro completo del suo percorso di vita. Credo che questa sia la vera sfida che abbiamo di fronte e per me è la più grande che abbiamo in Italia, come in Europa e nel mondo: far sì che la salute di ognuno di noi sia la cosa più importante che abbiamo.

Tra l'altro, come il signor Ministro ha appena detto, abbiamo di fronte 3 miliardi di investimenti e 1.350 case di comunità, che significa portare l'ospedale e i servizi nel territorio, con contesti di digitalizzazione e di rete, per riuscire in velocità ad abbattere la burocrazia che normalmente troviamo all'interno non solo della sanità, ma in tutto il contesto pubblico della nostra Nazione. Proprio per questo motivo uso una parola forse non consueta, ma che mi piace in questa sede: bravo, signor Ministro, perché la salute di ognuno di noi è il bene più grande che abbiamo.

22 febbraio 2024
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