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Schillaci: “Per questo governo la sanità pubblica è una priorità”
Il ministro, al convegno Fnomceo per i 45 anni del Ssn, ha evidenziato come la sanità, “oltre a garantire benessere, produce ricchezza economica, occupazione, progresso scientifico e agisce da collante sociale. Per questo va considerata un investimento e non una spesa”. Il Governo ha investito “sulla risorsa più strategica: il personale sanitario”. Ma “le risorse da sole non bastano, dobbiamo rivedere i modelli organizzativi”.
24 OTT - “Il rapporto sul `Valore economico e Sociale del Ssn´ ci ricorda che la sanità, oltre a garantire benessere, produce ricchezza economica, occupazione, progresso scientifico e agisce da collante sociale. Per questo va considerata come un investimento e non come una spesa”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo al congresso promosso dalla Fnomceo per il 45 anni del Ssn.

“Per decenni la sanità è stata considerata troppo spesso una sorta di bancomat da cui drenare risorse per abbattere il debito pubblico. In nome del rigore e per far fronte alla crisi economica e finanziaria del 2010, sono stati tagliati posti letto e chiusi ospedali senza però lavorare contestualmente per rafforzare ad esempio la medicina territoriale”.

“Anche oggi – ha proseguito Schillaci - c’è una congiuntura economico-finanziaria che è a dir poco complessa, che ha imposto a questo Governo di identificare i settori a cui destinare le risorse disponibili, operare delle scelte, individuare le priorità. La sanità pubblica per questo governo è una priorità. Non abbiamo avuto dubbi né esitazioni a investire nel Servizio Sanitario, nella consapevolezza che dobbiamo rafforzare la capacità di rispondere in tempi congrui ai bisogni di salute dei cittadini. E per raggiungere quest'obiettivo, abbiamo investito sulla risorsa più strategica: il personale sanitario”.

Il ministro ha quindi ricordato che la manovra “stanzia 3 miliardi per il 2024, che vanno sommati ai 2,3 miliardi previsti nella precedente legge di bilancio. Sono risorse prevalentemente destinate al rinnovo dei contratti di lavoro del personale sanitario, dipendente e convenzionato. Sui tempi di assegnazione dei fondi assicuro la piena disponibilità del ministero della Salute al dialogo e all’ascolto delle istanze, anche della Fnomceo. Credo però di poter affermare di avere rispettato l’impegno che ho preso con questa Federazione e con tutti i medici e gli operatori sanitari: valorizzare il capitale umano che considerato il presupposto da cui partire per ovviare alla carenza di medici, infermieri, operatori sanitari, che è determinata, oltre che dai tetti di spesa, anche, purtroppo dalla scarsa attrattività del nostro Ssn. E a quanti sostengono che non ci sono misure per le assunzioni ricordo che la nuova manovra prevede non solo risorse per le assunzioni nelle case di comunità ma l’incremento del Fsn apre alle regioni ulteriori spazi di spesa per l’assunzione del personale. Questa è un’opportunità e io sono fiducioso che tutte le regioni la accoglieranno e noi vigileremo con attenzione, e daremo pieno supporto e impulso er far sì che nuovo personale entri nel Ssn”.

“Il Ssn – ha proseguito Schillaci – è un collante sociale formidabile. Lo è senz’altro quando assicura l’accesso alle cure a tutti i cittadini e con gli stessi tempi, superando diseguaglianze che spesso ancora oggi esistono non solo tra Regioni ma anche tra i singoli territori e città e centri più piccoli. Un tema che oggi chiama tutti noi a dare il nostro contributo per abbattere quello che io reputo il fenomeno più doloroso, che è quello delle liste d’attesa, che rappresentano oggi la maggiore violazione del diritto alla salute. Per risanare questa piega abbiamo inserito diverse misure in manovra”.

“Sono certo – ha aggiunto il ministro – che tutti siamo d’accordo che viviamo un particolare momento, dobbiamo avere senso di responsabilità nell’utilizzare le risorse. Devono essere gestite al meglio per dare risposte concrete ai cittadini, ai tanti pazienti e ai loro famigliari. Dobbiamo evitare inefficienze, ritardi e lungaggini burocratiche che non sono francamente più ammissibile. In questo scenario si inserisce anche la volontà di istituire una autorità dedicata al monitoraggio dei tempi di attesa delle singole prestazioni con un flusso di dati che siano solidi, chiari, trasparenti. Dobbiamo far questo per poter realmente intervenire in maniera tempestiva e con attenzione anche alle inappropriatezze, che sono purtroppo ancora tante. Abbiamo messo a disposizione un finanziamento importante e inedito”.

“Ma – ha precisato Schillaci - le risorse da sole non bastano a rimettere in sesto il nostro Ssn. Dobbiamo rivedere i modelli organizzativi, che sono datati e non più corrispondenti ai tanti cambiamenti intervenuti nella società e nel mondo sanitario. Abbiamo aumentato la programmazione delle specializzazioni, senza abolire il numero chiuso, e anche su questo dobbiamo ripensarci in maniera critica perché oggi i giovani medici ne scelgono alcune e non altre. Abbiamo impresso una forte accelerazione agli investimenti in digitalizzazione e telemedicina non solo per un’assistenza più efficiente ma anche per ridurre la burocrazia, in particolare per i mmg ai quali guardiamo con grande attenzione. Penso anche al Fascicolo sanitario elettronico che, quando entrerà a regime, può rappresentare uno strumento decisivo per facilitare il lavoro in team in un’ottica multidisciplinare. Questo è un approccio necessario per realizzare una vera sanità di prossimità e una concreta integrazione tra territorio ed ospedale. Per questo tra i collegati alla manovra c0è una proposta normativa sulla riorganizzazione e potenziamento dell’assistenza territoriale del Ssn e dell’assistenza ospedaliera”.

“È innegabile – ha concluso Schillaci – che stiamo dando attenzione concreta agli operati sanitari a cui riconosciamo il sacrosanto diritto di lavorare in serenità e in sicurezza. A questo proposito ricordo che è al lavoro una commissione di esperti anche sulla colpa medica per arginare il fenomeno della medicina difensiva e porre fine a contenziosi che si concludono generalmente con nulla di fatto per gli operatori sanitari. Sono fiducioso che arriveremo a una soluzione affinché i medici possano continuare a lavorare in scienza e coscienza e non solo in difesa”.
24 ottobre 2023
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