Alimentazione. Schillaci: “Sempre meno persone seguono diete salutari, fra cause ritmi vita”
Intervenuto oggi alla sessione 'Healthy Diets, Cultures and Tradition: Lessons from the Mediterranean Diet', prevista nell'ambito del vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite, il ministro ha sollecitato “l’impegno di tutti a favore del recupero e della diffusione delle diete tradizionali salutari”, che hanno “un impatto positivo sulla salute umana e promuove il cosiddetto `successful ageing’”.
24 LUG - Le diete tradizionali salutari, come "la dieta mediterranea, che io chiamo italiana”, hanno “un impatto positivo sulla salute umana e promuove il cosiddetto successful ageing". Per questo recuperare la sana alimentazione è qualcosa che richiede “l’impegno di tutti”. Lo ha detto il ministro della Salute
Orazio Schillaci, intervenuto oggi alla sessione 'Healthy Diets, Cultures and Tradition: Lessons from the Mediterranean Diet', prevista nell'ambito del vertice sui sistemi alimentari delle Nazioni Unite, invita a perseguire.
Il ministro ha riferito come dal progetto Arianna, finanziato dal ministero della Salute italiano e coordinato dall'Istituto superiore di sanità, sia emerso che “in Italia una percentuale minoritaria della popolazione segue i principi della dieta mediterranea, senza significative differenze tra regioni e stato socio-economico della popolazione". Questo avviene "nonostante l'Italia goda di una posizione di rilievo, vantando una filiera agroalimentare di qualità che offre tutti i nutrienti della dieta mediterranea”. Le cause di questo fenomeno, secondo Schillaci, vanno quindi cercate “nel cambiamento dei ritmi degli stili di vita, che riducono il tempo a disposizione per consumare i pasti insieme agli altri e per la preparazione di piatti, che hanno tempi più lunghi di manipolazione e cottura”. Secondo Schillaci, dunque, "guardando al futuro, credo fortemente nella necessità di impegnarsi tutti a favore del recupero e della diffusione delle diete tradizionali salutari".
“Il nostro obiettivo – ha aggiunto il ministro - dovrebbe essere in primo luogo puntare sull'educazione alimentare con iniziative mirate ad aumentare la consapevolezza nelle persone sul fatto che l'alimentazione determina lo stato di salute a breve, medio ma anche a lungo termine e a dare alle persone gli strumenti per fare scelte salutari ed informate. Per mantenere alta l'attenzione dei cittadini su tali aspetti, è quindi importante iniziare a lavorare già nelle scuole".
Il ministro cita in particolare l'importanza di "esperienze che coinvolgano i giovani basate sulla metodologia del 'nudging', spinta gentile, e del 'learning by doing', imparare facendo. A questo proposito, segnalo che il ministero della Salute ha investito su progetti di educazione e informazione sia nelle scuole in Italia che nelle scuole italiane all'estero”.