Nel 2021, l’Agenzia ha conseguito un avanzo economico di 9,10 mln, al netto delle imposte che gravano sul bilancio in misura non significativa (euro 506 mila). È quanto riporta la relazione della Corte dei conti sul bilnacio 2021 di Agenas. Si tratta di saldo in rilevante aumento (6,26 milioni) rispetto a quello registrato nell’esercizio che precede per effetto del più consistente saldo positivo della gestione caratteristica (+162 per cento), che evidenzia una crescita del valore della produzione (+24 per cento) in presenza, peraltro, di minori costi (-8 per cento). L’andamento dei ricavi e dei corrispondenti costi segue quello dei dati del rendiconto finanziario legato, dopo la fase pandemica del 2020, alla ripresa dell’attività e dei connessi servizi offerti dall’Agenzia (in particolare per il Sistema di Educazione continua in medicina – Ecm). In questo contesto, i minori apporti sia dello Stato sia dell’Unione Europea e degli enti locali, risultano pienamente compensati dall’incremento dei ricavi propri.
Nel 2021 la spesa impegnata per compensi agli organi istituzionali e al Direttore generale è stata complessivamente pari ad euro 290 mila. I dati concernenti le variazioni nella consistenza del personale di Agenas e negli oneri per la gestione delle risorse umane che ne conseguono vanno letti in stretta correlazione con le scelte legislative degli ultimi anni, costantemente rivolte a ridefinire in aumento l’organico di diritto dell’Ente in occasione della attribuzione e/o del riordino delle relative funzioni, con autorizzazioni a nuove assunzioni, anche in deroga a regole e limiti ordinari, e assegnazione di ingenti risorse allo scopo.
Dopo un primo intervento normativo di consistente incremento della dotazione organica ad opera dell’art. 1, c. 444, della l. n. 205 del 2017, più di recente il legislatore è intervenuto nuovamente in materia consentendo anche assunzioni a tempo determinato nell’ambito delle norme emergenziali emanate durante la pandemia. In particolare, si è inteso favorire lo svolgimento delle funzioni di supporto ai Commissari straordinari della Regione Calabria e di quelle in piano di rientro, assegnate all’Agenas. In questa direzione, si segnalano le disposizioni dell’art. 31 del d.l. n. 104 del 2020, le norme del d.l. n. 150 del 2020 e, da ultimo, quelle dell’art. 16-septies (intitolato “Misure di rafforzamento dell'Agenas e del servizio sanitario della Regione Calabria”) del d.l. 21 ottobre 2021, n. 146, convertito, con modificazioni, dalla l. 17 dicembre 2021, n. 215, che aggiunge un alinea al c. 472 dell’art.1, della legge di bilancio per il 2020, già volto a finanziare, con contribuzioni ad hoc, l’attività svolta dall’Agenas a supporto ministeriale nella definizione del fabbisogno annuo di medici e specialisti, che ha autorizzato l’Ente “a bandire apposite procedure concorsuali pubbliche, secondo le modalità semplificate di cui all'art. 10 del d.l. 1° aprile 2021, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla l. 28 maggio 2021, n. 76, in deroga alle ordinarie procedure di mobilità,e conseguentemente ad assumere, a decorrere dal 1° gennaio 2022, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, in aggiunta alle vigenti facoltà assunzionali, un contingente di 40 unità di personale non dirigenziale da inquadrare nella categoria D, con corrispondente incremento della vigente dotazione organica”.
Le rilevanti e stratificate modifiche incrementali della dotazione organica hanno reso necessario razionalizzare gli assetti organizzativi per garantire il conseguimento degli obiettivi di rafforzamento funzionale sottesi alle scelte del legislatore. Con tali finalità, come detto, l’Ente – oltre all’adozione di modifiche statutarie – ha innovato il proprio regolamento di amministrazione e dato avvio ad un ulteriore progetto di riorganizzazione, a fini di razionalizzazione, con deliberazione del Cda 8 settembre 2021. La Sezione rileva il tratto di forte instabilità che ha connotato negli ultimi esercizi l’organizzazione dell’Ente, anche in ragione dei menzionati interventi normativi, che appaiono ispirati da esigenze contingenti anziché da solida programmazione a monte, come invece si richiederebbe nel delicato settore in cui Agenas è chiamata ad operare con un ruolo di raccordo operativo fra diversi livelli decisionali, anch’esso da definire con chiarezza nei contenuti per massimizzarne l’efficacia ed evitarne in radice rischi di estemporaneità.
La spesa per il personale è risultata pari a 9 mln, con una lieve contrazione rispetto al passato dovuta alla cessazione di alcuni rapporti di lavoro a tempo determinato non rimpiazzati con contestualità. Parallelamente, la spesa per collaborazioni e consulenze ha subito un lieve incremento, che in ogni caso non è tale da riportarla ai livelli conseguiti antecedentemente al 2020, ancorché attenui la contrazione evidenziatasi in detto penultimo esercizio. La gestione del bilancio evidenzia risultati positivi, per effetto della crescita delle entrate (non pienamente bilanciata da quella dei costi) che ha, in particolare, riguardato la componente dei proventi propri derivanti dalle attività svolte nell’ambito del Servizio Formazione permanente in medicina (Ecm), che avevano subito nel 2020 una anomala riduzione in ragione dell’emergenza pandemica. Siffatti andamenti hanno determinato un ulteriore incremento dell’avanzo di amministrazione (+5 per cento) e del patrimonio netto (+7 per cento). Le dette risultanze, se sul piano strettamente contabile supportano un giudizio tranquillizzante sulla sostenibilità prospettica della gestione e sul basso impatto dei rischi di squilibri latenti a carico del bilancio, denotano la presenza di criticità in ordine all’utile ed efficace impiego delle risorse in dotazione, che meritano di essere segnalate anche al Ministero vigilante per sollecitare un approfondimento delle relative cause, finalizzato anche ad una corretta definizione del fabbisogno finanziario annuo dell’Ente a gravare sui trasferimenti statali.
La riscontrata situazione di squilibrio fra residui attivi e passivi conservati in contabilità a fine esercizio, che ha quale fenomeno correlato la rilevante consistenza della cassa liquida in dotazione, testimonia e conferma quale tratto strutturale della gestione la sfasatura temporale tra acquisizione e spendita delle risorse assegnate, fenomeno meritevole di correttivi. Elemento a sostegno delle indicate esigenze è offerto dall’esame degli indicatori, dai quali emerge con chiarezza che mentre le partite attive che confluiscono e vengono conservate in conto residui rappresentano una componente minima degli accertamenti annui, gli impegni che non giungono alla fase della liquidazione e del pagamento sono crescenti rispetto al passato, con un rapporto che tende al peggioramento