La commissione Affari Sociali della Camera nella giornata di ieri ha impegnato il governo su una migliore distribuzione dei punti nascita approvando cinque risoluzioni bipartisan.
Diversi in realtà i punti sui quali le mozioni impegnano l'esecutivo, tra queste anche valutare nuovi standard di sicurezza per garantire elevati standard operativi, tecnologici e di sicurezza dei punti nascita con volumi di attività inferiori ai 500 parti annui per i quali vengano avanzate richieste di mantenimento delle loro attività da parte delle regioni; definire il fabbisogno del personale sanitario, medico e ostetrico del punto nascita, uniformemente su tutto il territorio nazionale; favorire l'umanizzazione dei percorsi nascita; favorire la continuità dell'assistenza e l'integrazione tra ospedale e territorio, adottando iniziative di competenza volte a sviluppare la rete dei consultori familiari (Cf) quali servizi territoriali.
E ancora, si invita a valutare la possibilità di avviare screening per l'individuazione delle donne a rischio di sviluppare depressione post partum; verificare e monitorare nei punti nascita, garantendone la diffusione, l'esistenza di tutte le procedure assistenziali, farmacologiche e non, per il controllo del dolore il corso di travaglio-parto; rafforzare il percorso nascita attraverso la valorizzazione della figura professionale dell'ostetrica e dell'ostetrico; e rimuovere ogni ostacolo che possa danneggiare l'assistenza delle donne e famiglie migranti nei punti nascita e nei consultori, avendo cura di assicurare la necessaria mediazione culturale.