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Minacce via web a Giorgia Meloni e a sua figlia: la solidarietà del Ministro Schillaci
“Si è sconfinato in maniera ignobile e inaccettabile nella sfera personale e affettiva del presidente del Consiglio. Tutti, senza distinzione di colore politico, dobbiamo condannare e arginare, con la stessa determinazione, l’avanzare di un clima d’odio intollerabile”, ha detto il ministro della Salute in riferimento a una serie di post, il cui autore è stato poi scoperto e indagato, che minacciavano la premier accusandola di voler togliere il reddito di cittadinanza.
07 DIC -

“Tutta la mia solidarietà e vicinanza a Giorgia Meloni e alla piccola Ginevra per le gravissime minacce ricevute. Si è sconfinato in maniera ignobile e inaccettabile nella sfera personale e affettiva del presidente del Consiglio. Tutti, senza distinzione di colore politico, dobbiamo condannare e arginare, con la stessa determinazione, l’avanzare di un clima d’odio intollerabile”.

E’ quanto dichiarato dal Ministro della Salute Orazio Schillaci dopo gli episodi diminacce via social all'indirizzo della presidente del Consiglio accusata di voler togliere il reddito di cittadinanza.

Nella giornata di oggi l'autore delle minacce è stato identificato dalla Polizia e su disposizione della Procura della Repubblica di Siracusa, personale della Polizia Postale e della Digos, ha eseguito una perquisizione nei confronti di uomo di 27 anni, disoccupato, residente nella provincia aretusea, indagato per violenza privata aggravata nei confronti del Presidente del Consiglio.

Secondo quanto si è appreso, come riferisce l'Ansa, la Polizia ha sequestro dispositivi elettronici e, durante la perquisizione informatica, ha avuto conferma che l'account era dell'indagato ed è stato sequestrato. Indagini sono in corso su diverse apparecchiature. Le perquisizioni sono state eseguite dalla polizia postale della Sicilia Orientale e dalla Digos della Questura di Siracusa.

L'uomo, riferisce sempre l'Ansa, avrebbe agito in un momento di rabbia per la possibilità di perdere il Reddito di cittadinanza, il sussidio che aveva preso per 18 mesi e che da poco, dopo un'interruzione, era tornato a ricevere.

L'uomo, che non risulta abbia avuto contratti di lavoro, in passato è stato denunciato per piccoli reati connessi a sostanze stupefacenti. Durante la perquisizione eseguita dalla polizia nella sua abitazione il 27enne è apparso sorpreso, come se non pensasse di avere commesso un reato, ma più uno sfogo legato alla rabbia. La polizia postale della Sicilia Orientale gli ha sequestrato un computer e il telefonino, che saranno sottoposti ad analisi, e il suo account.

"Se togli il reddito ammazzo te e tua figlia". "Ci vuole la morte di lei e sua figlia". "Veramente attenta, finiscila co' sta cosa di togliere il reddito di cittadinanza senno' ti ammazzo ma lo capisci?", questi alcuni dei messaggi, riportati dall'account Twitter di Fratelli d'Italia, postati oggi da un'utente, che hanno contenuto analogo ad altre minacce social alla premier per le sue politiche sul reddito di cittadinanza.

07 dicembre 2022
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