13 APR - Da qualche anno il Def è atteso dal mondo politico, dai media e dagli attori del sistema Italia nelle sue varie articolazioni, come una sorta di oracolo che a scadenza fissa (entro il 10 aprile come prevede la legge) svelerà dove andremo a finire e cosa ci aspetta.
E in effetti il suo compito è proprio questo “
essendo il principale strumento della programmazione economico-finanziaria…indica la strategia economica e di finanza pubblica nel medio termine” (cit. dal sito web del Mef).
Il Def 2016, per quanto riguarda la sanità ci dice sostanzialmente due cose: che la spesa sanitaria pubblica dovrebbe crescere ma meno di quanto si speri cresca il Pil e che, al momento, stante gli accordi tra Stato e Regioni dell’11 febbraio scorso, il fondo sanitario 2017 dovrebbe attestarsi sui 113,063 miliardi, come già annunciato dal ministro
Lorenzin in Parlamento nelle settimane scorse.
Il Def, d’altro canto, ci dice poco o nulla dei rinnovi contrattuali attesi da anni, limitandosi a citare i prossimi rinnovi ma senza indicare ipotesi di relativi oneri. In realtà l’unico accenno ai rinnovi contrattuali del Pubblico impiego lo troviamo nei paragrafi relativi alle previsioni di spesa 2017-2019 della PA (
pagina 29 della Sezione II – Analisi e tendenze della Finanza pubblica) dove si sottolinea che esse tengono conto, per quanto riguarda la dinamica delle spese di personale, di “
un’ipotesi tecnica per il rinnovo contrattuale relativo al triennio 2019-2021”, della quale però non viene fornito alcun dettaglio.
Insomma, previsioni e tendenze a parte, per sapere l’ammontare effettivo delle risorse, sia per il comparto sanitario che per i rinnovi contrattuali, si dovrà aspettare la nota di aggiornamento al Def e poi la legge di stabilità. Anche perché non sarebbe la prima volta che, quanto scritto in un Def, sia poi corretto in corso d'opera.
E’ accaduto anche lo scorso anno. Il
Def 2015 recepiva anch’esso i contenuti di un’intesa Stato Regioni che, in quel caso, riguardava il Patto per la Salute, e indicava conseguentemente gli stanziamenti per il fondo sanitario 2016 derivanti da quell’intesa. Poi sappiamo come andò a finire: i 115,4 miliardi del Patto sono diventati prima 113, dopo i tagli del
decreto enti locali dell’agosto 2015, e infine 111, con la legge di stabilità dello scorso anno.
Ora il nuovo Def rialza l’asticella del fondo per il prossimo anno portandolo a 113 miliardi. Ma se quei 2 miliardi in più rispetto al 2016 ci saranno effettivamente oppure no, lo sapremo solo a fine anno.
Per quanto riguarda invece i rinnovi contrattuali (e per la sanità anche delle convenzioni mediche), il Def, come dicevamo non ci offre cifre. La decisione sarà solo politica e dipenderà da quanto il Governo vorrà effettivamente mettere in campo su questa partita. Ma anche questo lo sapremo più avanti.
Cesare Fassari