Disturbi alimentari. Schillaci: “Con pandemia +30% casi. Spero che i 10 milioni di euro di rifinanziamento Fondo siano veramente spesi”
Il ministro ha ricordato che “dalla relazione intermedia sulle attività e le spese sostenute e impegnate - relativa ai fondi degli anni 2022 e 2023 - risultava impegnato il 59% del finanziamento e speso solo il 3%. Entro ottobre 2024 riceveremo la relazione conclusiva e la rendicontazione finanziaria e l'auspicio è che ci sia un incremento delle risorse spese”.
15 MAR - “In Italia, secondo le stime, oltre tre milioni di persone soffrono di disturbi dell'alimentazione e della nutrizione e negli ultimi anni, in particolare durante la pandemia, si è registrato un incremento di casi intorno a un terzo, un abbassamento dell'età di esordio e un aumento della gravità dei disturbi”. Questo il quadro tracciato dal ministro della Salute Orazio Schillaci, all'incontro ‘Disturbi della nutrizione e dell'alimentazione - Il punto sui percorsi di cura e sulle nuove opportunità’ organizzato dal ministero della Salute.
“Come emerge dai dati del Focus sui giovani fino a 25 anni che abbiamo pubblicato oggi (triennio 2019-2021), dal Sistema Emur che monitora gli accessi in pronto soccorso, emerge un significativo aumento degli ingressi per disturbi dell'alimentazione che passa da 3.023 del 2019 ai 3.245 del 2021. In particolare, gli accessi riferibili alle donne sono passati dal 61,1% del 2019 al 72,7% del 2021. E c'è un numero degli accessi in crescita nelle classi di età 11-13 e 14-17-prosegue il ministro-. Sempre nello stesso Focus, il monitoraggio delle Schede di Dimissione Ospedaliera indica l'Anoressia nervosa come la diagnosi che ha visto una vera e propria impennata (dal 48.3% del 2019 al 58.7% del 2021). Si tratta di una reale emergenza sociale e sanitaria in cui il rapporto con il cibo, con il peso e con l'immagine corporea sono la punta dell'iceberg di un fenomeno le cui cause derivano da una molteplicità di fattori sociali, psicologici e biologici. I disturbi dell'alimentazione possono provocare gravi danni per la salute fisica, determinare disagio psicologico e compromettere le relazioni sociali, soprattutto in età adolescenziale e pre-adolescenziale. E deve far riflettere il fatto che ci sono segnali di allarme anche in bambini prima degli 8 anni. Ma possono colpire a tutte le età. E poi c'è un diffuso sommerso, sia perché può essere difficile individuare i primi sintomi sia perché frequentemente chi ne è affetto tende a nascondere. Eppure l'individuazione precoce e un intervento tempestivo, adeguato e personalizzato sono fondamentali per affrontare in modo efficace questi disturbi”.
“In questo primo anno abbiamo iniziato a dare risposte sui disturbi dell'alimentazione e nutrizione. Penso anche al rifinanziamento con 10 milioni di euro del Fondo per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell'Alimentazione. Risorse però che mi auguro siano veramente spese. Lo dico perché dalla relazione intermedia sulle attività e le spese sostenute e impegnate - relativa ai fondi degli anni 2022 e 2023 - risultava impegnato il 59% del finanziamento e speso solo il 3%. Entro ottobre 2024 riceveremo la relazione conclusiva e la rendicontazione finanziaria e l'auspicio è che ci sia un incremento delle risorse spese. Ma non è solo questione di risorse o di misure tampone. Ricordo che con l'entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario - che è parte del decreto tariffe che abbiamo approvato dopo sei anni - chi soffre di anoressia e bulimia può accedere a 16 nuove prestazioni di specialistica ambulatoriale appropriate per il monitoraggio della malattia. Inoltre, nell'ambito della proposta di aggiornamento Lea, livelli essenziali di assistenza, introduciamo ulteriori nuove 16 prestazioni di assistenza ambulatoriale per il monitoraggio e la prevenzione di complicanze ed aggravamenti della bulimia e dell'anoressia. Con il nuovo nomenclatore tariffario e l'ulteriore aggiornamento dei Lea- conclude-garantiremo la piena copertura finanziaria in modo strutturale per l'erogazione delle prestazioni a tutti i pazienti affetti che soffrono di disturbi alimentari. Credo che questa sia una risposta efficace da dare”.