Per la prima volta in Honduras, Medici Senza Frontiere (Msf), in collaborazione con il ministero della salute honduregno, il World Mosquito Program (WMP) e l'Università nazionale autonoma dell'Honduras, utilizzerà zanzare Aedes aegypti, infettate in laboratorio con il batterio naturale Wolbachia che riduce la capacità di questo insetto di trasmettere malattie derivanti dagli arbovirus. Si tratta di un metodo innovativo nella lotta a Dengue, Zika e Chikungunya che si è già dimostrato efficace in altri paesi con alti tassi di Dengue.
La Dengue, spiega Msf in una nota, è un grave problema di salute pubblica in Honduras e in America Centrale e del Sud, ma rappresenta anche un'importante minaccia per la salute globale, con un'incidenza che è aumentata di 30 volte negli ultimi 50 anni. Oggi più della metà della popolazione mondiale è a rischio e si prevede che un altro miliardo di persone sarà esposto alla febbre dengue nei prossimi decenni a causa dei cambiamenti climatici. È un'infezione virale diffusa soprattutto nelle aree urbane di paesi tropicali e viene trasmessa dalla puntura di zanzare infette che causa febbre, mal di testa, dolori muscolari e nausea. I casi gravi necessitano di cure in ospedale e la malattia può essere letale.
In Honduras, le epidemie stanno diventando sempre più gravi con oltre 10mila casi di dengue ogni anno, più di 9.200 casi solo nella capitale nel 2023. “Le soglie di emergenza stanno raggiungendo livelli allarmanti e gli attuali metodi di prevenzione non riescono a proteggere le persone dalla Dengue”, afferma Silvia Dallatomasina, vicedirettore generale di Msf in Messico e America Centrale.
Medici senza frontiere spiega che al momento non sono disponibili cure specifiche e non sono stati ancora prodotti vaccini che garantiscano una protezione efficace contro le infezioni. L'uso di metodi di prevenzione obsoleti ha anche portato le zanzare a diventare resistenti alle tecniche tradizionali e ai pesticidi. Attraverso questo nuovo metodo sviluppato dal WMP, la Wolbachia viene introdotta in laboratorio nelle uova delle zanzare che una volta diventate adulte vengono rilasciate nelle aree d'intervento per ridurre la diffusione di queste malattie e garantire la trasmissione del batterio anche nelle successive generazioni di zanzare attraverso l'accoppiamento con le specie locali.
Anche se questo batterio vive naturalmente nel 50% degli insetti, incluse alcune zanzare, moscerini della frutta, falene, libellule e farfalle, non è presente in modo naturale nei principali portatori come la zanzara Aedes aegypti.
"Quando le zanzare sono portatrici di Wolbachia, questo batterio combatte contro i virus come quello della dengue, rendendone più difficile la riproduzione all'interno delle zanzare. Questo significa che le zanzare hanno una ridotta capacità di trasmettere il virus da persona riducendo quindi la prevalenza di febbre di Dengue nelle aree in cui Wolbachia si è insediata nelle zanzare locali" spiega Claire Dorion, consulente tecnica di Msf.
Medici senza frontiere spiega che questo metodo è sicuro sia per l'uomo che per l'ambiente ed è stato applicato con successo in più di 12 Paesi, come Australia, Brasile, Colombia e Messico, raggiungendo circa 10 milioni di persone. "I risultati dimostrano che la trasmissione del virus è significativamente ridotta nelle aree in cui il batterio Wolbachia è mantenuto ad un livello elevato nella popolazione locale di zanzare", conclude il comunicato.